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I veterinari, Arezzo verso la peste Icastica 2017

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Quando una storia vera può fare più paura della finzione, non è Halloween, questa storia è la serie tv I Veterinari. Una sventura incombe sull’Arezzo del Duemiladiciassette.
La sventura è la stessa cattiva sorte inflitta non dal cieco destino ma da I Pazzi del PD all’Arezzo del Duemilatrediciquattordiciquindici. La peste Icastica!

Ebbene, sì, tornerà immantinente la pestilenziale arte moderna, la rassegna dapprima contrastata dai Masters of Arezzo, nemici dei Pazzi PD, perché la Signoria la pagava un’enormità di fiorini d’oro (400mila euro al cambio di ora), poi rivoluta.
Ci risarà a cominciare dall’anno prossimo. La qual cosa dimostra che la discontinuità è una fiction più fiction della fiction. Dura lex sed lex. Ma gli sceneggiatori della serie I Veterinari non possono sottrarsi alla verità storica del Comune di Arezzo ai tempi del sindaco Ghinelli.

La serie televisiva, infatti, si ispira ad un evento realmente accaduto nell’Arezzo amministrata da OraGhinelli Sforza Italia…pardon Forza Italia Lega Nord e Casa Vianello… ehmmm… errata corrige, Fratelli d’Italia. Il documento storico è l’altalena di Ghinelli su Icastica.

“Sarà difficile rivederla”, disse da neosindaco senza dire un no! esclamativo ma neanche un definitivo alla rassegna d’arte contemporanea, brutta e dispendiosa creatura dell’amministrazione PD prima del centrodestra.

Disse un nì, come tutti sono capaci a dire, che diventò un No! per il 2016 – anno nel segno della scultura di Thiers e del risparmio sui costi spropositati di Icastica – ma già s’annuncia un per il 2017. E, infatti, il verbo basculare è citato nel report annuale sull’attività della giunta al paragrafo intitolato governare la cultura ad Arezzo.

Gli autori della serie I Veterinari attingendo ispirazione da questo dondolo hanno immaginato il drammatico avversarsi di un’ altra peste Icastica nell’Arezzo del Duemiladiciassette e la fantasia degli sceneggiatori ci farà vedere la campagna di vaccinazione dalla dilagante delusione, all’uopo organizzata per prevenire possibili contestazioni contro la peste d’arte contemporanea.

Tra i politici saranno vaccinati solamente i leghisti. Troppo coriacei. Nessun bisogno per Sforza Italia (dal nome dello storico condottiero-partigiano di una parte e propenso a patteggiare con l’altra). E neanche per Casa Vianello ve ne sarà necessità. Il coniuge è capo comunale del partito, la di lui coniuge è kommandantgroup al Comune e il pargolo lo hanno adottato da altri due precedenti gruppi consiliari ma non ha mai aperto ancora bocca; tutti e tre sanno che in caso di contestazione sarà tagliato il metano a qualcun altro di loro, molto in alto.

Dunque, la serie I Veterinari potrà continuare come sarebbe continuata la serie I Pazzi PD, ovverosia con un’altra peste Icastica. Nel Palazzo non ci sarà delusione ma battimani bipartisan.

Gli autori della serie hanno scritto anche una canzoncina in onore di Icastica. La intoneranno destra e sinistra, insieme. Fa così: ma che arte, OOOH ma che evento, OOOOH ma che cos’è questa robina qua, OOOOOH ma che grande evento, OOOOOH ma che magnifica cultura, ma che cosa sarà mai questa robina qua…OOOOOH caaaccaaa!?!?!?!?

Vedi puntata precedente
I veterinari, la dringola e la cupola del Ghinelleschi

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.
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