Pattumiera, stai serena! Se la Guardia di Finanza cerca e trova la mela marcia nella monnezza, effettivamente, c’è qualcosa di cui scioccarsi, tremando all’idea di dove andremo a buttare d’ora in avanti le nostre pattumiere. Oddio, dove lo andiamo a buttare el suddecio?
Però, calma: pattumiera, stai serena:
Qualche Santo provvederà a ricostruire anche da questo mezzo terremoto. Non le case ma il carrozzone sui rifiuti. A rimetterlo in piedi, dopo il sisma cominciato dall’arresto del direttore di Ato Toscana Sud. L’autorità dei rifiuti di Arezzo Siena Grosseto nel cui ambito, a dire dell’Autorità Giudiziaria, funzionava sottobanco un cartello di accordi su prezzi e servizi.
Dal 2013 c’era a monte la solita corruttela pubblica, a causa della quale le nostre pattumiere ci costano un occhio del capo e in virtù della quale il direttore, pronubo della turbativa d’asta, la gara d’aggiudicazione della gestione del ciclo dei rifiuti d’area vasta, un appalto ventennale da 3miliardi e 500 milioni, s’era arricchito di 380mila euro di regalìe… in consulenze.. in prestazioni professionali e altri benefit.
E la pattumiera neanche ha da agitarsi dinanzi all’evidenza che la mela marcia, se la Guardia di Finanza la cerca, poi la trova anche nella monnezza della Toscana. Benchè, la nostra, sia considerata la regione degli onesti per antonomasia in quanto immune, a differenza di altre parti d’Italia ataviche malate terminali, dal cancro dell’etica pubblica.
Ma come? Anche da noi il caro bolletta di uno dei servizi che ci costa più salato, sconta una maggiorazione dovuta alla corruzione!?!? Vabbè, caschiamo dalle nuvole. Siamo tutti ingenui.
Semmai, sarebbe proprio sulla nostra ingenuità che la pattumiera dovrebbe agitarsi e, specificatamente, su un’altra cosa: la prudenza della politica, questa sì che è strana, ma non nel senso di qualcosa di inconsueto ma di qualcosa di vergognoso.
Li avete letti i commenti politici di oggi? I commenti sull’arresto del direttore dell’Ato Toscana Sud che avrebbe concordato prezzi e servizi, tagliando fuori i concorrenti e quindi possibili benefici in termini di risparmio per i cittadini?
Tutti allineati nel dire che bisogna andare avanti, salvo capire ancora come. Compreso quello del caro sindaco di Arezzo, l’ingegner Alessandro Ghinelli, nella sua veste di presidente dell’assemblea dei soci della cassaforte dei rifiuti, ruolo che ricopre da alcuni mesi, ad esso designato dalla sinistra, lui di centrodestra.
Se non Ghinelli, che lì è arrivato da poco, e chissà poi se c’ha capito qualcosa, c’è qualcuno che sappia dirci chi ha messo la mela marcia nei rifiuti dove l’hanno trovata la Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza? Ce lo può riferire, per piacere?
Che il baco dentro la mela abbia turbato l’asta di testa sua…è una cosa…ma la mela con il baco, chi ce l’ha messa nella monnezza?
In attesa:
pattumiera, stai serena.! Qualche Santo, consociato con destra e sinistra, provvederà.