C’è il quartiere di Saione in rivolta per l’abbattimento del pino che costituiva da anni un punto di riferimento anche per le indicazioni stradali: ci vediamo al pino, si diceva.
Ora che non ci sono più punti di riferimento, come le mezze stagioni, la giunta sembra replicare:
Ma come, volete che ripuliamo Saione da tutti gli extra-comunitari ed il pino non era autoctono ed abbiamo cominciato da lì!
E’ un segnale molto chiaro, quel pino non faceva più pinoli ed una pigna era anche caduta sul capo del vice-sindaco Gamurrini.
Certo il piano di abbattimento degli alberi fa il paio con l’eliminazione delle piste ciclabili come quella in via Petrarca, che non era un granché ma anche i principi contano. Ma questa giunta preferisce le auto che possono scorrazzare anche in piazza Grande, e poi le biciclette sono rompicoglioni, di solito guidate da ecologisti che non rispecchiano la politica della giunta.
Ora, in questo piano di pulizia etnico-ambientale toccherà anche al famoso albero torto del Prato, quello che ha visto nascere migliaia di amori di fidanzatini in erba.
Ma è torto e questa giunta li vuole tutti belli dritti e soprattutto privi di ricordi.