Come cantava Umberto Bindi, mai fu più profetica la frase che da’ il titolo al pezzo, per raccontare le tragicomiche avventure del Mengo Festival 2018.
Nella serata del 12 luglio infatti, il pubblico giovanissimo presente che attendeva con trepidazione Gemitaiz, (idolo dei bimbiminkia di 13 anni), ha fischiato per tutta la sera spazientita l’esibizione delle band precedenti (Say Yeah, Clap Your Hands, Viito), disinteressandosi delle loro performances.
Grande scelta evidentemente di una line up accattivante e di richiamo, come molti della stampa locale radiotelevisiva e cartacea hanno esaltato qualche giorno fa, culminata con un autogol clamoroso.
Gemitaiz, rapper italiano emergente, è stato plaudito dalla assessora Tiziana Nisini, che in conferenza stampa, testuali parole, affermava: “la manifestazione si è spostata in una location di grande prestigio. E se lo merita.
Come sempre presenta un cartellone molto ricco, che spazia non solo nella musica ma anche nel cinema e nella letteratura.
Si conferma il sostegno sempre crescente e ancora più fattivo dell’amministrazione a nome della quale rivolgo un ringraziamento agli organizzatori, che negli anni, hanno fatto crescere il Men/Go Music Fest”.
Tiziana Nisini rappresentava ufficialmente il Comune di Arezzo che ha concesso il patrocinio alla manifestazione.
Peccato che la Nisini forse non sapeva che l’idolo Gemitaiz è un nemico dichiarato della Lega Nord, tanto che sui social ha postato una frase molto eloquente: “Salvini ti auguro il peggio.
Se muori facciamo una festa”, oltre a svariate dichiarazioni di repulsione e di chiara avversione per l’operato del partito verde, che hanno avuto ampio spazio sul web e sulle testate nazionali, dando luogo a molte polemiche.
Delle due l’una: o la Nisini è masochista e ama farsi umiliare dando supporto pubblico a chi odia il suo partito, oppure, come è probabile, di musica non ne capisce nulla e ha fatto una dichiarazione di routine, la solita fuffa istituzionale che nessuno ascolta, manco chi la pronuncia.
In ogni caso l’autogol è di quelli da manuale e la Nisini conferma in pieno quello che è l’amministrazione attuale; confusa e superficiale.
Il Mengo è una chiara dimostrazione di chi, forse con soldi non suoi ma di sponsor ed istituzioni, gioca a fare il grande quando ancora porta i calzoncini corti.
Fa sorridere quando qualche anno fa a Ghinelli chiesero perchè non voleva rifare Arezzo Wave e lui rispose: “Ve lo immaginate cosa mi direbbe la Lega Nord se rifacessi Arezzo Wave ? ”
Ai lettori ogni commento….
Di musica invece ne capisce parecchio lei… Clap your hands say yeah é un solo gruppo, non due come ha scritto lei… Intenditore…
A chi ha redatto l’articolo è sfuggita una virgola, un refuso può capitare a tutti.
Recita un antico proverbio: quando il saggio indica la luna con il dito, il cretino guarda il dito
Non credo vi sia sfuggita una virgola perché altrimenti avreste scritto prima “Clap Your Hands” e poi “Say Yeah”, invece avete scritto “Say Yeah” e poi “Clap Your Hands”, perché non conoscete questa band e avete copiato, al contrario, quanto scritto su due righe sul manifesto dell’evento.
Sig Scapecchi, anche se chi ha scritto il pezzo ha sbagliato il nome, è il senso generale dell’articolo che deve comprendere, quindi non inficia il significato che esprime.
La sua osservazione resta secondo me secondaria al discorso, rilegga bene tutto e vedrà che le critiche fatte al suo Mengo festival non potranno che giovarle.
Saluti da un lettore sostenitore dell’Ortica