Il 30 agosto verrà inaugurata la piazzola aretina per il caricamento delle auto elettriche. Dove?
Ma all’impianto di smaltimento dei rifiuti di San Zeno, naturalmente…
Grosso modo funziona così: AISA vuol far finta di essere un’azienda ecologica attenta alla salute dei cittadini, quindi prova a rendere frequentato il luogo meno frequentabile (peggio del parco del Pionta) del territorio comunale di Arezzo.
Soltanto che le auto elettriche hanno un paio di limiti: il primo è quello di essere ancora piuttosto lente sia in velocità che nella ripresa, cosa che le rende piuttosto pericolose in fase di sorpasso eventuale; il secondo è che con una carica si percorrono pochi chilometri. Se un cittadino residente a San Polo o a Staggiano compra un’auto elettrica e va a San Zeno per fare il “pieno”, quando torna a casa ha il “serbatoio” a metà…
Sarà dura anche decidere se andare o no a San Zeno per ricaricare quando si è in giro qua e là per il mondo frequentato.
Insomma, tutto fumo negli occhi.
Si realizzino piazzole sparse nel territorio, come succede in Olanda o in Danimarca, e allora si potrà veramente considerare l’idea dell’acquisto di auto a trazione elettrica…
Mi permetto di far notare che se l’elettricità che arriva alle piazzole di ricarica è prodotta nelle forme “classiche”, ovvero da energie non rinnovabili, il vero fumo negli occhi non sono le piazzole di ricarica ma le stesse auto elettriche, icone radical chic o mezzi per faciloni pseudo ecologisti sinistrorsi. Mala tempora…