L’immagine di Santa Maria della Misericordia nella facciata del palazzo della Fraternita

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Nel cuore della centro storico di Arezzo, sul lato ovest di piazza grande, si erge il palazzo della Fraternita, attuale sede del Tribunale.

La Fraternita di Santa Maria della Misericordia, oggi pił conosciuta come Fraternita dei Laici, dedita fin dal Duecento all’attivitą assistenziale cittadina, scelse come segno della propria Istituzione la figura di Santa Maria della Misericordia, che sotto il suo manto accoglie, e quindi protegge, tutta la popolazione.
Si intendeva pertanto alludere all’attivitą dei confratelli che, emulando la misericordia divina, praticavano la misericordia temporale.

Collocare la rappresentazione della Madonna della Misericordia nella facciata del proprio palazzo, posto nella piazza principale della cittą, significava non solo legare indissolubilmente i significati simbolici ad essa pertinenti alla Fraternita ma, allo stesso tempo, offrire l’immagine alla devozione popolare aretina.

Il rilievo, con La Mater Misericordia e i Santi Lorentino e Pergentino, ‘protomartiri aretini’, disposto tra le edicole di San Donato e del Beato Gregorio, protettori della cittą, acquista quindi un significato esplicitamente locale suscitando un forte senso di appartenenza nella popolazione.

La realizzazione di quest’opera si deve a Bernardo Rossellino, a cui nel 1433 fu affidato l’incarico di completare la facciata del palazzo. Il Rossellino riuscģ a combinare magistralmente, sia nell’apparato scultoreo che nell’impianto architettonico, le preesistenze gotiche del piano

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