Proponiamo un resoconto sull’acquisto del biglietto al botteghino dello stadio di Cesena per la Tim Cup (tratto da una storia vera).
Tifoso tesserato: “Buonasera, vengo da Rezzo e vulivo un biglietto”
Bigliettaio: “Siccome lei è ospite, serve la tessera del tifoso, un documento di identità e 5 euri”.
Tifoso tesserato: “Ecchili. C’ho ignicosa.”
Da dietro, intanto, si sente un brusio e arriva una richiesta da quattro sconosciuti: “Oh, citto, te che fai il biglietto! Noi siamo senza tessera, gni dici che siamo tuoi amici.” (N.b.: iniziativa porta un amico)
Tifoso tesserato: “To’, a voglia. Scusi, bigliettaio, porto 4 amici: Tonio, Menco, Beppe e Gino. Siamo amici d’infanzia, praticamente quasi fratelli, se giocava al pallone al parco Modigliani in mezzo alle cacche dei cani, che poi ci sono ancora. Ha presente?”
Bigliettaio: “No, io so de Zezena. Quindi vuole 5 biglietti?”
Sempre da dietro: “Oh, citto, lascia stare, ho chiamato il mì figliolo che era già dentro e ora viene con la sua tessera”.
Tifoso tesserato: “No, scusi, perchè 5 biglietti. Che ce faccio? Il brodo? Uno per me, so da solo, non lo vede?”
Bigliettaio: “Aveva detto che c’era quattro amici? Va bè, allora solo uno, vediamo, lei dov’è nato?”
Tifoso tesserato: “A Viterbo, ma i nonni erano di Castrovillari e gli zii abitano a Numana. Ho anche degli amici in Romania. Ma che cazzo di domanda é? A parte che c’è scritto nel documento e poi, scusi, uno che viene a vedere l’Arezzo a Cesena il 7 agosto (!!!), con la maglietta degli Ultras e la bandierina in mano del Corriere aretino dove sarà mai nato???”
Bigliettaio: “Non si scaldi, ecco il suo biglietto.”
Riparte il coro da dietro: “Citto, il dirigente della sicurezza qui fa storie, serve anche la tua tessera. Aridigne che siamo tuoi amici.”
Tifoso tesserato: “Scusi, bigliettaio zezenate, ma perchè solo un biglietto? E Tonio, Menco, Beppe e Gino? Li lasciamo fuori? Con quale criterio? Discriminazione territoriale perchè invece che la piadina loro manigiano il pane del Palazzo del Pero? Non si ricorda che da picini si giocava insieme al Modigliani….”
Bigliettaio: “Zi, ho capito, in mezzo alle cacche, me l’ha detto, ma poi ha detto che era da solo…”
Arriva il dirigente della sicurezza con accento ancora più cesenate, camicia bianca a maniche lunghe, auricolare, sguardo (molto) vagamente volpino: “Tutto a posto, non serve la sua tessera: lei non ha amici. Tonio & c. li facciamo entrare in altro modo.”
Tifoso tesserato: “Sentite ragazzi, fate un po’ quel che ve pare. Io entro dentro al settore ospiti. Se ve serve qualcosa me fate un fischio. Comunque, se vedete il Ministro dell’Interno, ditegne che invece che combattere la violenza negli stadi, tutto sto casino con la tessera, m’ha fatto venire il palletico! Poi la gente s’incazza e diventa violenta! Ovia!”