Indro Montanelli chiamava Amintore Fanfani “Il Rieccolo”. Giuseppe Fanfani,più che il Nipotissimo,potremo chiamarlo il Rieccolissimo.
Quanta acqua è passata sotto i ponti da quelle ingrate visite all’illustre zio, che trascorreva le ferie nel buen retiro di Pieve Santo Stefano. Narrano i maligni che Beppino, già allora valente avvocato che si barcamenava in secondari incarichi amministrativi, ogni estate faceva visita ad Amintore, accompagnato dai maggiorenti DC aretini. Tema dell’incontro: il lancio del nipote nella politica che conta.
Il Rieccolo, vedendolo arrivare lo apostrofava così: Beppe,come va la professione? Bene zio, rispondeva. Bravo, coltivala. E non rimaneva altro che riprendere la strada per Arezzo.
Poi lo Zio ci lasciò e Beppe si lanciò nella politica che conta. Parlamentare a Roma, responsabile giustizia della fu Margherita. In odore di Ministero.. Poi lo sgambetto. Ripresentato in posizione ineleggibile, perdente nel braccio di ferro con l’odiata Rosi Bindi da Sinalunga. Affronto incommensurabile. Beppino protestò, voleva un’alternativa. Vai a fare il Sindaco allora.
Il Sindaco? Ma li c’è da stare sul pezzo, trattare con la gente, subire noie e pressioni, siete matti?
O questo o chiodi. Fai il bravo, poi vedremo.
Fu lì che il nostro diventò Il Fanfanulla, vincendo in una competizione elettorale dove avrebbe vinto anche Bombolo, o Cannavale, o Alvaro Vitali.
Contro il centro-destra falcidiato da tangentopoli,rappresentato da Rossella Crudelia Angiolini Demon.
Cinque anni di rottura di zebedei pazzeschi. E toccò anche ripresentarsi al Rieccolissimo. Questa volta però basta. Basta con i problemi di Sindaco che venivano messi nel cassetto e quindi problemi non erano più.
Basta con i proclami contro il consorzio di bonifica: Aretini non pagate e poi giù le cartelle che arrivavano ai tapini che lo avevano seguito. Basta con il caro acqua.
Glielo diciamo noi all’ATO di abbassare le tariffe: spedì alla riunione un assessorino che non si presentò neanche, adducendo un guasto all’auto blù. Ora ci penso io.
Saliva il ciclone Renzi ma ancora non troppo. Ecco che il Rieccolissimo si schierò con Bersani. Salvo mollarlo alla prima curva ed entrare nelle grazie del Bomba e soprattutto di Maria Elena, figlia del vecchio sodale democristiano Boschi.
E Lady Etruria lo porta a Roma. Palazzo dei Marescialli, al prestigioso e redditizio Consiglio Superiore della Magistratura. Poco male se la legislatura da Sindaco non è finita. Si candida un Renzino Vanaglorioso e si perde il Comune, a vantaggio di un centro-destra perdente quasi ovunque. Ma il Rieccolissimo è così.
Oggi è presidente della prima commissione del CSM. Quella che decide sulle destinazioni dei magistrati . Alla faccia del conflitto d’interessi…
Comunque dite quello che volete.
Quel ragazzo ne ha fatta di strada. E per dirla con parole dell’ amatissimo Dante, che il Rieccolissimo ha declamato più volte e in più consessi: “… E con il cul fece trombetta”.