Un tratto tipico della nuova intellighenzia italiana, sinistroide e fintamente alternativa, in realtà ultra-borghese e quasi reazionaria, sicuramente conservatrice (dei propri privilegi, per esempio), è quella di auto-sminuirsi, che è un modo ancora tutto morettiano per dire “Mi si vede di più se mi espongo o se non mi espongo?”.
Non ne conosco uno che non sia così, a partire dal nostro più recente Oscar cinematografico.
Di questi perfetti invitati di Fazio, Arezzo ha forse il campione: Andrea Scanzi. Nel presentare la sua nuova creazione, il Passioni Festival, incontri culturali vari in cui, senza alcun senso della decenza intellettuale, figurano pure lui stesso e il suo nuovo romanzo come ospiti, ha chiosato un “Purtroppo fra i nomi coinvolti c’è anche il mio, che abbassa il livello generale degli ospiti”. P
Pasolini, mi spiace dirtelo, ma sei davvero morto invano.

Neo-intellighenzia italiana
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