Ranocchia e il nonnismo ad Arezzo. Ma Carrozzieri non gli ha mai alzato le mani

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Ho iniziato a giocare negli anni del nonnismo pesante in spogliatoio”. Lo ha detto Andrea Ranocchia in una intervista a cuore aperto al Corriere della Sera.

Ah sì? E chi erano i suoi persecutori? “Carrozzieri, Abbruscato e Mirko Conte – risponde al Corriere della Sera – Avevo 17 anni e, come se non bastasse, andavamo a giocare in campi terribili: quello di Arezzo era il più a nord del girone”.
Non hanno risposto Mirko Conte e Abbruscato. Ma Carrozzieri ha smentito: “Andrea Ranocchia – ha detto negli studi di Calciomercato su Sportitalia –deve ringraziarci: è arrivato all’Inter e in Nazionale perché ha avuto esempi in difesa come me e Mirko Conte.
Non so come mai ha tirato fuori questa cosa, io non ho mai alzato le mani, però mi facevo rispettare.

Come si ottiene il rispetto ?
Con le entrate in partitella per far capire a un ragazzino che deve star buono.
Non è nonnismo, sono cose che capitano. Capitò negli spogliatoi anche con Cassano”.

Insomma Ranocchia le prendeva e stava buono, per imparare come si gioca in difesa, Cassano invece le prendeva e imparava le cassanate.
Forse tutti due hanno sbagliato i maestri.

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