Dai corallini alla Coop di palazzo Giuillichini, un pezzo prezioso delle crete del Valdarno da esporre all’archeologico Cilnio Mecenate.
Una volta ci s’aveva i vasi corallini. Oggi di quel coccio antico c’è rimasto solo il Vasai che, dopo che Renzi glià chiuso la Provincia, meriterebbe un posto al Museo Cilnio Mecenate, nel convento degli Olivetani, com’esempio d’archeologia politica.
Erano i tempi di Marco Perennio, del Pci e della ceramica rossa, co’ l’etruschi, i romani, Togliatti e Crusciòf quando l’idea comunista volava nello spazio con Gagarin e la sua Vostok ben sopra le querce e l’ulivi, che già erano piante un po’ troppo democristiane.
“Di quassù la terra è bellissima, senza frontiere e confini” – disse in quell’aprile del 1961 il grande Yuri, guardandola dall’oblò della sua navicella, un altissimo pensiero che non ha insegnato niente a nessuno.
Con la sua C mezz’aspirata, il Vasai, è un politico ruspante sceso ben cotto dalle crete del Valdarno ai tempi di Berlinguer e del centralismo democratico, per entrare ‘n città giusto qualch’anno dopo ch’era uscita la Chimera da la via del Granduca: o quella o chiodi.
Nel fisico snello e prosciugato d’idee politiche ricorda vagamente il Tani, che fu il secondo e il can da guardia del Ducci per conto di Sant’Agostino, perchè sapeva tenere il piede in du’ staffe come pochi e ciaveva l’aureola da santo comunista. Ora però, tra renziani, nostalgici, dissidenti, dalemiani, cuperliani, fassiniani e bersaniani al Vasai, vaso di coccio tra vasi di ferro, gli tocca tenelle almeno in sette.
Armasto senza poltrona, senza stipendio, senza fede e senza sede, da quando gli hanno abolito la Provincia non cià alternativa com’ai tempi della Diccì: o fa il contorsionista al circo Renzi, o l’emigrante ‘n Africa co’ la barca di D’Alema.
Così, per non finire in fondo al mare come l’anfore romane e i vecchi compagni a vernice rossa, ha riscoperto l’antica passione per le Coop e s’è messo a ristrutturare palazzo Guillichini per farne ‘n Ospizio archeologico, dove il Vasai farà l’ospite eterno com’il vaso d’Eufronio!
Dal libro: Can de’ svizzeri in uscita18 novembre, presentazione ore 17,30 presso libreria Mondadori ad Arezzo