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sabato, Aprile 26, 2025
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Sfrattato “gratta“ 12mila euro per “ordine“ del tribunale

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 Sfrattato non baciato dalla fortuna ma dalla giustizia civile. E’ uno dei rari casi in cui ad Arezzo, ma non solo ad Arezzo, un Tribunale civile ordina lo sfratto esecutivo dell’inquilino, reo di morosità, imponendo però al padrone di casa di risarcire al locatario un bell’ammontare di euro. Equivalente, e anche un po’ di più, alla cifra di un fortunato Gratta e Vinci: 12mila euro. Solo che in questo caso, successo in questi giorni, appunto, ad Arezzo, la Lottomatica non c’entra niente. Tutto ruota sui Patti Territoriali valevoli nel nostro comune e sulla giustizia civile.

La vicenda principia in un condominio in città, uno stabile non residenziale ma un po’ di periferia, ubicato all’interno della cerchia della tangenziale, punto di riferimento per la determinazione del valore anche dei canoni di locazione in base alla ubicazione dell’immobile. Tempo, molto tempo dopo, giungerà agli esiti in parte sanzionati dal giudice ordinario in parte convenuti tra le parti in lite in commissione di conciliazione. L’organismo forense attivo anche presso l’ex Garbasso, in cui è possibile attivare il procedimento di mediazione per la conciliazione di controversie civili. Cioè quelle liti in cui si va facilmente per le vie legali, soprattutto quando il rapporto tra inquilino e proprietario si logora. Come in questa vicenda di non ordinaria conclusione.

Tutto ebbe inizio allorché il locatario contesta al padrone dell’appartamento, in cui abitava dall’incirca 16 anni, l’importo del canone di affitto, calcolato in base ai cosiddetti Patti Territoriali. Cosa sono? Sostituiscono l’equo canone di una volta e dal 1999 è ciò che, all’atto del contratto, regola il calcolo del canone mensile, fissandone la cifra che il locatario deve obbligariamente pagare regolarmente, entro il termine stabilito. E il conduttore lo deve ricevere entro il giorno prestabilito.

Obbligo che l’inquilino smette di onorare allorché si accorge che l’appartamento in cui vive figura per ciò che non è e non ha. Ad esempio, è sito al terzo piano rialzato dell’immobile mentre da contratto risulta diversamente. Non c’è ascensore ma tre rampe di scale, anzi quasi quattro. E, altra incongruenza, non dispone di garage agibile come rimessa bensì c’è annesa una cantina affacciata sul piazzale esterno.

Insomma, per farla breve, il canone risultava maggiorato al massimo dell’importo previsto dai Patti Territoriali mentre doveva essere al minimo come stabilisce la legge in caso di immobile sprovvisto di ascensore se l’appartamento è sito dal secondo piano in poi.

“Mi ridia i soldi in più e finché non me li ridà sto qui gratis”, dice l’inquilino al proprietario. “La pigione la deve pagare obbligatoriamente, poi si vedrà”, replica il padrone al locatario. Scoppia una diatriba che va avanti un anno e più.

In soldoni la cifra in ballo non è uno scherzo: 100euro al mese per ogni mese degli ultimi 10 anni di canoni versati. La legge non consente di andare oltre a ritroso nel tempo, ma la somma fa un ammontare piuttosto peso, soprattutto se il padrone di casa nel frattempo è messo nella condizione di non vedere più un euro di affitto e di non poter rientrare in possesso del suo appartamento.

Scendono in campo i rispettivi legali, c’è un fitto scambio di corrispondenza tra le parti tramite i rispettivi avvocati e viene esperito qualche tentativo di conciliazione extragiudiziale. Infine, l’inquilino viene spedito davanti al giudice civile dal padrone di casa. E qui finirà come detto. L’inquilino verrà sfrattato, via da quella casa in cui sta gratis, su provvedimento esecutivo ingiunto dal Tribunale ma …come se avesse grattato alla Lottomatica…lascia l’appartamento con in tasca 12mila euro. Equivalenti alle somme in più versate al padrone di casa come canone mensile, sottratte le ultime 12 mensilità ricalcolate ma di cui il padrone di casa aveva diritto di rientrare in possesso.

 

 

 

 

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.
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