Scoop: Arezzo salva l’Italia da un disastro editoriale

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C’abbiamo un fior fiore di associazioni e di festival. Quello di Passioni e quella di Cultura Nazionale. E quando arriverà l’ennesimo, un altro desioso di mettersi in mostra, sarà la volta di un altro festival e di un’altra associazione. Tutto e tutti stanno presentando libri. A tambur battente. E ciascuno con il proprio interesse recondito. Sembrerebbe che noi siamo una città che sta sempre in libreria.

Ma li leggete, poi, i libri?

Se gli aretini ne leggessero tanti quanti sono i festival e quante le associazioni mèntori delle buone letture, avrebbero certamente introiettato una notizia che, invece, è uno scoop inedito dell’Ortica.

AREZZO SALVA L’ITALIA DAL DISASTRO DELL’EDITORIA.

Esattamente, un editore, un aretino editore, coraggiosamente si propone come ultimo usbergo della libertà di espressione degli scrittori italiani. La casa editrice si chiama Borgo Sabotino. E lui fa di nome Mirko Panici. La conoscete? Lo conoscete? No. E sarebbe impossibile diversamente. Non esiste né editore né casa editrice.

E’ un romanzo, edito da Sellerio editore Palermo, si intitola “Sull’orlo del precipizio”, scritto da Antonio Manzini. L’autore si immagina un’Italia in cui tutti i giornali e le case editrici si trovano raggruppate sotto un’unica sigla. Ad Arezzo c’è, però, un editore ribelle…forse, sì, ribelle o forse no. Leggete il romanzo.

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