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domenica, Aprile 20, 2025
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Una mamma: il vicequestore spinella su Rai 2, vergogna!

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di Lea Romani e Cane come il Mio Cane

La realtà non è una finzione. Si dirà. La Tv è una cosa e i tutori dell’ordine un’altra. Si dirà anche. E chi dice il contrario. Ma se una mamma aretina, esattamente di Cortona, che si firma, con nome e cognome, e si chiama Lea Romani, scrive a l’Ortica, il fatto è reale anche se la lettera della nostra lettrice tratta di un caso di fiction. Una nuova serie televisiva in onda attualmente sul secondo canale della tv pubblica.

rocco_schiavone2“Su Rai 2 c’è un nuovo eroe in divisa – ci scrive Lea – ed è un personaggio dopotutto positivo anche se spinella a più non posso dentro la Questura, ruba quantitativi di droghe leggere, per arrotondare il magro stipendio da vicario del questore, ma coscientemente scansa le sostanze pesanti, come la cocaina, quella no, non se la intasca per poi rivenderla. E’ un poliziotto italiano. Però a me sembra tanto lo stereotipo del poliziotto americano. Ma a me è sempre piaciuto l’ispettore Callaghan, interpretato da quel duro di Clint Estwood in “Il caso Scorpio è tuo” e non qualche debosciato in divisa dei film made in Usa”.

rocco_schiavone“Questo poliziotto della televisione – continua la mamma nella sua lettera – è un personaggio dal cuore d’oro e, infatti, se intercetta un Tir carico di immigrati illegali, li consegna alla mèta, ossia ai trafficanti, e non ai colleghi. Il nuovo eroe in divisa della Polizia di Stato, anzi in borghese, essendo un vicequestore della PS, si chiama nella finzione Rocco Schiavone e per quel poco di negatività, in cui gli autori ce lo presentano, funziona la giustificazione della difficile condizione esistenziale in cui vive ed opera un tutore sui generis dell’ordine dello stampo di questo qui. Insomma, se prima drogarsi era colpa della società, ora a monte c’è anche qualche causa di servizio, nell’adempimento del dovere.”.

Lea arriva poi al dunque:

D’accordo, sono d’accordo nel dire che tra vita reale e finzione c’è, ci deve essere, una netta demarcazione. Però, io guardando con mio figlio di 16 anni questa fiction penso anche che vi sia un messaggio subliminale. Una strizzata d’occhio alla campagna per la liberalizzazione della marijuana e l’ennesima stretta di mano, forte forte, alla politica dell’accoglienza messa realmente in atto dallo Stato. Però io ritengo che questi siano temi su cui discutere, tenendo conto dell’opinione di tutti, e che non debbano mai diventare ingredienti di una fiction. Forse sbaglio. Ma la penso proprio così.”.

rocco_schiavone3E, infine, la conclusione è lapidaria:

“Sull’immigrazione passo oltre. Non voglio indugiare su di un argomento su cui anche io ho le idee poco chiare. Da una parte li vorrei aiutare tutti. E sono d’accordo che vadano salvati in mezzo al Mediterraneo. Dall’altra non mi sembra giusto accoglierli in massa, anche il nostro Paese ha grossi problemi, ma temo di passare da razzista se dico le mie opinioni in merito. Sulla droga, invece, no, non transigo. Ho un figlio adolescente e mi preme che ne resti lontano. Per cui, almeno io farò così: smetto di pagare il canone Rai, una volta per tutte. E devolvo la somma a qualche associazione contro ogni droga, tanto pesante quanto leggera. Mi sono stancata di guardare in televisione la continua pubblicità ad ogni forma di degrado. Io non dico che la televisione pubblica non debba rappresentare la realtà. Ma un vicequestore che spinella in Questura, rappresenta la realtà o un messaggio subliminale?”.

 

 

 

2 Commenti

  1. Il canone Rai è incluso nella bolletta della luce, quindi è impossibile evitarne il pagamento. Sui gusti poi non si sputa. Se la fiction non piace, che non la si guardi. Ma da qui a invocare la censura ce ne corre. Poco edificante veder invocare il famoso “occhio non vede, cuore non duole”. Altrimenti ce ne sarebbero assai, di cose da censurare, dato che ogni singola persona ha una sua personale sensibilità. La censura è già attiva nella tv, per non parlare dell’ambiente teatrale, dove anche lì sono i partiti a decidere a chi concedere il teatro e a chi no. Non mi stupirei troppo se una emittente pubblica completamente lottizzata dai partiti (maggioranza PD), passi messaggi per niente subliminali, che a me sembrano semmai propaganda politica e di pancia (di basso livello). Alla signora Lea, mi permetto di suggerire, casomai, la visione di qualche documentario, perché no?, di storia dell’arte, che quella fa sempre bene allo spirito, a prescindere dall’età. Su Rai5 ci sono programmi dedicati alla musica, decisamente migliori delle nostrane fiction. L’unica censura consentitaci, la facciamo noi col telecomando.

  2. Anche io sono d’accordo con Dario. Talmente d’accordo che oltre al telecomando con cui censuro i programmi televisivi che non gradisco, tipo sto spinellaro di poliziotto, spengo anche il lampadario visto che il canone lo pago con l’elettricità. Vorrei rivedere i poliziotti che sono trasgressivi nell’arrestare i corrotti. E non quelli che si corrompono le meningi con la marujuana. Se vogliono spinellare, facciano come me, che non ho uno stipendio statale e rischio come noi tutti la vita in sto mondo de merda nelle città in cui c’è una sicurezza del menga.

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Felice Cini
Felice Cini
Mi piacerebbe essere Tristano ma sono Felicino, vorrei essere qualcuno ma sono nessuno. Mi piacerebbe raccontare qualcosa di buono ma non ho argomenti. Vorrei un argomento positivo sul mondo che ci circonda ma non mi piace granché ciò che ci circonda. Scrivo su l'Ortica per la mia passione per ciò che non va bene. Mi assomiglia.
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