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domenica, Aprile 20, 2025
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Traffico che avvelena in Piazza della stazione. Arrivano le domeniche senza bici

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La centralina dell’Arpat, l’agenzia regionale che misura il PM10 in città, non può sbagliare: in piazza della stazione i valori del PM10 nell’ultimo mese hanno superato tutti i limiti per almeno 12 giorni.
Chi ci passa mette nei polmoni mica solo il PM10, anche il monossido di carbonio.
Si è scoperto che parecchi di questi veleni vengono sparsi nell’aria dall’usura dei pneumatici e delle pastiglie dei freni.

C’è troppo traffico nelle piste ciclabili, e per di più le biciclette sono vecchie, non hanno superato la revisione, i penumatici logori, i freni stridono e le pasticche inquinano.
E così si mettono a rischio le vie respiratorie degli automobilisti, soprattutto quando devono fermarsi al semaforo quando è rosso.

Ve lo immaginate di quanto avrebbero superato i limiti i valori del PM10 in piazza della Repubblica e nei dintorni, se l’assessore ai lavori pubblici non avesse messo lo stop alla pista ciclabile di via Guido Monaco.
Non parliamo poi dei paletti nel sottopassaggio che almeno qualche bicicletta la scoraggia e non inquina l’aria che respira non solo chi va in macchina, anche chi passa col treno.

Ma a quelli che viaggiano sulle auto in piazza della stazione chi ci pensa?
Ci vuole una petizione in Comune perché almeno per una domenica si fermi il traffico nelle piste ciclabili. O che almeno si regoli il traffico a bici alterne: una domenica solo quelle da uomo e una domenica solo quelle da donna.

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Campano a martello
Campano a martello
Niente paura: il campano di Palazzo Cavallo ha suonato a martello una volta sola, e per sbaglio. Successe il 16 luglio 1944 quando per festeggiare la liberazione di Arezzo, chi salì sulla torre, era troppo felice per pensare ai significati dei rintocchi. Bastava che il campano tornasse a suonare. Anche ora il campano vuol suonare come quel giorno di festa: agli aretini di allora bastò che suonasse, non importa se a martello, per sentirsi finalmente liberi. Perché non dovrebbe bastare anche agli aretini di oggi che suoni a martello anche per sbaglio, purchè risvegli la città dal sonno e festeggi una nuova conquista di libertà?
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