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Comune di Arezzo
domenica, Aprile 20, 2025

Incuria

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La Fortezza Medicea chiuderà il cancello il pomeriggio dell’8 gennaio, per riaprirlo ancora non si sa quando: ci vorranno diversi giorni per la rimozione delle opere d’arte di Ivan Theimer. Nella speranza (e nell’augurio per la Città) che torni fruibile quanto prima, faccio delle considerazioni.

fortezza-incuria2Il 6 gennaio 2017 la Fortezza si presentava così: la Befana deve aver sbandato, travolgendo queste transenne con la scopa. Ora sì che sono a norma. Quel cestino inutilizzabile mi fa compassione, poverino.

Per eventi di dubbia qualità – Back in Time, o la Fortezza dei Bambini – non si esita a investire, ma per la cantierizzazione del bastione del Belvedere – che a mio modesto parere dovrebbe avere maggior priorità – mi chiedo cosa si stia aspettando. Soprattutto se, come dice l’ex assessore Dringoli, il lavoro di restauro “era già stato inserito nel bilancio 2015, ma ad oggi non è stato ancora cantierizzato.”  (Fortezza: facciamo i conti…)

Le transenne erano giù, sono entrato a mio rischio e pericolo per documentare questa grave incuria. Ci sono entrato io, ma se al mio posto fosse entrato un piccolo ed esagitato bambino momentaneamente fuori dal controllo dei genitori, non so se a quest’ora avrebbe potuto raccontarlo.

quadro-elettricoMi auguro infine che non salti la luce, qualora dovesse tirare un vento più forte della norma.

Un’ultima considerazione: se mi regalassero una casa non mi sognerei mai di cagare sullo zerbino sopra la scritta “Benvenuti”. Il Conte Enrico Fossombroni regalò questo gioiello alla città di Arezzo nel 1893. Siamogli grati.

 

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Pietro Aretino
Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.
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