Ubi Banca, che comprerà BancaEtruria per un euro, dice nella sua proposta di acquisto che ci sarà una “razionalizzazione” del personale.
I dipendenti di BancaEtruria sanno troppo bene che vuol dire “razionalizzare il personale” per essere contenti della proposta.
E non sono contenti neppure quando leggono che “ci saranno ulteriori razionalizzazioni” come quella delle “migrazioni entro un anno di alcune filiali”.
Finora per migrazione si conosceva quella dei profughi di guerra.
Ma per Ubi Banca, che è di Bergamo dove i migranti piacciono quanto a Matteo Salvini,“migrare” va bene anche per le filiali di BancaEtruria.
Anche loro, in fondo, sono profughe di una guerra.
Tanti motivi insomma perché i dipendenti di BancaEtruria giustamente non siano contenti. Ce n’è uno però che li farà contenti.
“Se le agenzie cambiassero logo sarebbe anche meglio, perché il vecchio nome richiama solo idee negative”.
Non hanno tutti i torti, perché c’è anche di peggio: le agenzie potrebbero non cambiare logo e cambiare invece luogo. Insomma “migrare”.
Ma non hanno neanche tutte le ragioni: il vecchio nome non richiama solo idee negative.
Se non ci fosse quel nome, non ci sarebbe neanche la storia di una banca fondata dagli aretini più di 130 anni fa e cresciuta insieme ad Arezzo per molti anni, molto prima che richiamasse idee negative.
Se non ci fosse quel nome, non ci sarebbe mai stata la Vecchia Banca Mutua Popolare Aretina, che non sarebbe mai diventata Banca Popolare dell’Etruria per aver incorporato la Popolare di Siena, la Popolare della Provincia di Livorno, la Banca Popolare di Montepulciano, la Banca Popolare di Cagli e la Banca Popolare di Gualdo Tadino.
Che non sarebbe mai diventata Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, se non fosse arrivata fino all’Alto Lazio e a Roma.
E non ci sarebbe mai stata l’assemblea dei soci che nel 2008 approvò BancaEtruria come nuovo nome di un gruppo cresciuto insieme alla città delle sue origini, grazie anche proprio alle tante generazioni che nella Popolare hanno, sempre più numerose, lavorato come ci lavorano i dipendenti di oggi.
Insomma cancellare quel nome, dopo aver cancellato la banca che porta quel nome, significa dimenticare non solo brutte idee ma la storia dello sviluppo economico, e non solo, di una città in tanti capitoli che attraversano due secoli.
Ci rimane la vaga speranza che da Bergamo “migri” solo il nuovo nome e che da Arezzo non “migrino” fino a Bergamo le filiali dove lavorano i dipendenti di BancaEtruria.