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domenica, Aprile 20, 2025
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La solitudine dei numeri primi

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Nel Centro Storico di Arezzo ci sono più o meno 450 posti auto destinati ai residenti, che poveri loro, sono vessati continuamente tra fiere antiquarie (con deviazioni e cambio direzione di marcia da labirinto di Minosse), soste delle auto degli enti (Provincia, Comune, ecc), mamme col suv che al mattino scaricano i pargoli fin dentro scuole ed asili, carichi e scarichi selvaggi di fattorini e corrieri, oltre alle occasionali manifestazioni sportive, religiose e culinarie che portano orde di auto da tutta la città verso il Prato e il Duomo.

Ma l’assurdità genialata del Comune è il rilascio di ben SEIMILA permessi per entrare nella ZTL !!!
Ciò significa che ogni posto auto dovrebbe ospitare almeno 10 macchine, il che a meno di soluzione tipo strato di pan di spagna o sistema a piramide, implica che qualcosa è andato fuori controllo.
Possibile che a cuor leggero da Piazza Cadorna questa valanga di talloncini venga rilasciata a cani e porci senza alcun criterio ?

Presto detto, seimila tagliandi pagati fior di quattrini rimpinguano le casse dell’erario, e chissenefrega dei residenti, che puntualmente vengono defraudati dal sacrosanto diritto di PARCHEGGIARE A CASA LORO.
Poi se il residente parcheggia magari fuori dalle righe, viene salatamente multato, senza alcuna comprensione.
Un povero diavolo che vuole tornare a casa sua, scaricare la spesa, dopo una giornata di lavoro è costretto a lottare con le unghie e con i denti.

I numeri (primi) li condannano: 450 contro altri 5950 e rotti.
Nemmeno i 300 spartani di Leonida sarebbero stati così votati al sacrificio come i poveri residenti del Centro Storico.
Ma una soluzione il buon sindaco Ghinelli forse la potrebbe applicare: tutti a parcheggiare nel giardino di casa del Dringoli, che spazio ne ha a sufficienza.

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.
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