Ad Arezzo per il Corso non passa settimana che non trovi dei simpatici ragazzi davanti ad un banchino verde, i quali fermano la gente chiedendo una “firma contro la droga” oppure “una firma per la pace nel mondo”.
Ovviamente se ti agganciano tu cerchi di svicolare, perchè immancabilmente questi ti chiedono un offerta.
Sono insistenti, le facce non sono quelle proprie dei seminaristi, incutono fastidio e timore insieme.
Una volta ho voluto sperimentare firmando, ovviamente un bel Garibaldi Giuseppe abitante in via Caprera, ma dopo la firma uno di questi mi ha detto che senza offerta la firma non serviva a niente.
L’associazione in questione si chiama Lautari, una rapida ricerca sul web vi aprirà un mondo: seppure legalmente accreditata come associazione, i lati oscuri sono tantissimi, il presidente è stato arrestato tempo fa per aver fatto sesso con una minorenne e la trasparenza sulla destinazione dei fondi è ancora oggi un mistero.
Infastiditi dall’indifferenza degli aretini, questi si spostano qua e la per la strada, maledicono e insultano di nascosto, a bassa voce, chi non si ferma o non fa un offerta.
Il buon Giuseppe Garibaldi ha poi ricercato notizie su Lautari, e nei forum e nei blog emergono inquietanti rivelazioni.
C’è chi afferma, assumendosene la responsabilità, che dopo avere ingenuamente lasciato una firma, con nome cognome e indirizzo, dopo alcuni giorni ha subito la visita sgradita dei topi di appartamento.
Nel dubbio girate alla larga, non firmate, non fate offerte, sono altri e con altri strumenti gli enti predisposti a combattere questo problema.
Scansando il banchino, passo davanti a una libreriae vedo un volume in vetrina “come vincere la droga”, Garibaldi è entrato e ha chiesto sorridente “Se compro il libro, quanta ne vinco ?”