Renzistenza! Ad Arezzo arriva D’Alema ad organizzare la Renzistenza

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di Felice Cini

Gli aretini, si sa, jobbano più che lavorare, lavorando come qui si lavorava un tempo, portando a casa un salario. Poco o tanto che fosse. E, per giunta, gli attivi sono rimasti in minoranza mentre non si ingrossa neanche l’esercito degli activi, soprattutto under 30. E, perciò, con questi lumi di luna e anche qui da noi, i giovani e il lavoro come argomento è pur sempre un successo. Se si avverte il bisogno di mettersi le mani nei capelli.

Chi dice di no. L’argomento è ficcante. Vorrei ben vedere: lo Stato non aiuta le imprese. La Regione non va oltre il salmodiare. La Provincia una volta dava il numero degli occupati, oggi non dà più neanche i numeri. Il Comune se ne frega. E di che tinta attualmente se ne frega il centrodestra ce lo fa vedere da due anni. I sindacati danno di tanto in tanto qualche colpo di coda.

Ed è per questo che viene ad Arezzo a discutere di operai un navigato politico di carriera come D’Alema, uno che non jobba di domenica ai gazebo, non essendo andato alle primarie, ma che comincia bene la settimana prossima, venendo ufficialmente a parlare di un argomento che non è un segreto ma segretamente ad organizzare la Renzistenza nella città in cui Renzi ha ottenuto un 80% e più dal popolo PD.

Capito? La conferenza è un’astuta copertura. Sì, un paravento. C’è ben altro dietro l’impegno pubblico che ad Arezzo vedrà protagonista D’Alema lunedì prossimo, alla Borsa Merci, su invito degli scissi dal PD, con i quali l’ex Lìder Maximo getterà le basi della Renzistenza. Quando? Durante un briefing ristretto a pochi. Un meeting segreto che è l’autentica ragione della sua venuta in città come la località in cui si terrà l’incontro al vertice con i colonnelli aretini della Renzistenza.

Ci mancherebbe, infatti, che proprio D’Alema venisse a parlare davvero di operai. A che titolo?

L’ex Lìder Maximo è lo stesso che a suo tempo s’impegnò non poco, sostituendo Prodi a Palazzo Chigi, nell’impresa – poi andata avanti fino ai giorni nostri – di disarticolare l’Art.1 della Costituzione. E questa è storia. Oltretutto, è storia locale: è negli anni dei suoi governi che da noi cominciò a sparire l’Arezzo in tuta blu e con il grembiule delle donne assunte nelle industrie del tessile. Sarà una coincidenza, ma le cose stanno così.

Se poi alla storia si aggiunge la cronaca, bisogna aver presente che l’ex Lìder Maximo ( a suo tempo fautore di tante privatizzazioni che falcidiarono tantissimi posti di lavoro ) è lo stesso D’Alema che, l’ 8 Maggio sarà qui, ufficialmente (ma solo ufficialmente) a parlare di lavoro nell’ottica delle nuove generazioni.

Ma la sinistra – così facendo – non ci dimostra che gli è tornato nel cuore ciò per cui era nata – ma di cui poi e da decenni si è bellamente scordata, denotando un vuoto di memoria anche negli anni in cui D’Alema era al governo del Paese – bensì ci dà la prova che attualmente è indietro anche con l’oggi.

Non so se è capitato anche a voi di venire a conoscenza di una cosa riportata in questi giorni da giornali e televisioni: l’Istat segnala l’insorgenza di una nuova emergenza nel mercato occupazionale italiano e quindi anche in quella porzione rappresentata dal numero sempre più esiguo degli occupati nell’Aretino.

Certamente ne siete al corrente: disoccupati con oltre 50 anni d’età hanno superato per la prima volta il numero dei giovani senza lavoro tra i 15 e i 24 anni d’età. Tra i 3 milioni e 22 mila disoccupati registrati a marzo, 569 mila avevano oltre 50 anni, con una crescita di 59 mila unità rispetto a febbraio e di 103 mila rispetto al marzo 2016, mentre i senza lavoro tra i giovani erano 524 mila , in aumento di 3 mila unità rispetto al mese precedente.

Per far venire D’Alema ad Arezzo, però, andava trovato un argomento, tanto per sviare le spie renziane. Ma la vera ragione è un’altra: organizzare la Renzistenza! Renzistenza a Renzi e ai collaborazionisti. La sera, poi, saranno chiacchiere.

 

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