Loro di Arezzo…

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La foto è stata scattata all’inaugurazione di Oro Arezzo; in prima fila si fanno notare i “signori” del territorio aretino. Loro di Arezzo. Nessuno è veramente interessato a quello che si dice sul palco di fronte, dove IEG, il nuovo gestore della mostra, informa sui numeri strabilianti della kermesse aretina.

Loro di Arezzo sono nell’ordine:

Stefano Mugnai: Rappresentante di Forza Italia (quel che ne resta) in Toscana è preso dal suo smartphone come un ragazzino di 15 anni (sembra Renzi).

Andrea Sereni: presidente della Camera di Commercio aretina (ancora per poco) che perplesso pensa se riuscirà a rimanere presidente anche quando le organizzazioni di Arezzo e Siena si fonderanno.

Vincenzo Ceccarelli e Lucia de Robertis, rappresentanti della Regione Toscana che guardano altrove sperando di vedere qualcosa di meno palloso.

Roberto Vasai: presidente della Provincia che c’è e non c’è, ha innestato il pilota automatico e guarda senza ascoltare, fingendo di essere sveglio.

Clara Vaccaro: ex subcommissario di Roma Capitale e ora prefetto di Arezzo, che pensa a cosa cucinare per pranzo.

Alessandro Ghinelli: sindaco di Arezzo che prega perché tutto finisca presto (ciha da andare dalla nuova fidanzata)…

Donella Mattesini: parlamentare PD orlandiana che ha imparato a mostrare interesse come se fosse vero, mentre pensa ad altro.

Marco Donati: parlamentare PD renziano, che vive al telefono, sempre e comunque, qualsiasi cosa accada di fronte a lui.

In seconda fila, perché conta meno, si segnala Alessandro Caneschi, capogruppo Pd in Consiglio Comunale e segretario cittadino dello stesso partito, che dorme e sogna dopo aver mangiato troppo ai festeggiamenti post primarie.

Nessuno di loro di Arezzo che sia veramente interessato ai discorsi di IEG…

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Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.

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