La guerra del pulito

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Come scritto in altri articoli, quando si tratta di minchiate, Arezzo non è seconda a nessuno.
Ora scoppia la guerra delle lavanderie, quelle self service contro quelle tradizionali, a suon di gettoni, asciugature e consegne.

Come sempre la lobby dei commercianti aretini, che ormai a fronte di crisi, nuove tecnologie e, incredibile ma vero, i cambiamenti naturali della società, vogliono difendere privilegi e posizioni ormai anacronistiche.
E così i cavilli, lo spaccare il capello in quattro, le diciture e le interpretazioni muovono le categorie e i loro rappresentanti alla guerra contro il gettone.

In piccolo ricorda la vicenda Uber, laddove dove chi combatte vuole mantenere privilegi, senza considerare una cosa fondamentale: il cliente.
Il cliente vuole avere un servizio ottimale al costo più basso possibile, quindi giustamente si rivolge laddove la sua richiesta è soddisfatta.
Ben vengano quindi le lavanderie a gettone, con annessi e connessi.

Secondo i commercianti, probabilmente si dovrebbe essere ancora ai tempi della botteghina o al carretto per le strade, eliminado supermercati, Amazon, commercio online e similari.
Se il cliente deve fare i conti con la propria disponibilità, il prezzo più basso è uno delle principali fattori.
per fortuna sono finiti i tempi dove per un etto di prosciutto pagavi il triplo di oggi, magari di qualitù uguale a quello del supermercato.

Laviamoci la coscienza, a gettoni o senza, il mondo va avanti, pulito e stirato.

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