Se non fosse per l’esito nefasto del primo tentativo bisognerebbe fondare la BEA..

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Se non fosse per l’esito nefasto del primo tentativo, verrebbe voglia di proporre la costituzione di una banca legata al territorio. Una banca con sede ad Arezzo e sportelli in tutta la provincia aretina e dintorni. Un istituto fatto dagli aretini per gli aretini.

Mentre UBI si prende il buco di Nuova Banca Etruria e di banca Tirrenica, il residuo della voragine della vecchia Banca Etruria, c’è chi lancia l’idea di una nuova banca aretina.

Perché non fondare la Banca Etica Aretina? La BEA potrebbe foraggiare gli aretini che se lo meritano; quelli che restituiscono in comode rate il denaro ricevuto. Non quelli che fanno i ricchi coi soldi gentilmente donati dal massone o dall’affiliato all’Opus Dei di turno e poi alla lunga saltano come una bomba devastante.

Basterebbe che fondassimo una banca che non paga la fuoriserie al  finto industriale di turno, ma la 500 all’impiegato o la Dacia Duster come SUV all’artigiano. Una banca che eroga i fondi di uno stato di avanzamento dopo che i lavori sono fatti, non prima che vengano realizzati. Cose semplici, insomma, azioni guidate dal buonsenso.

Viva la BEA!

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