Separati nella culla: Leopolda e Sant’Ignazio

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La Leopolda è la Leopolda. Calda. Caliente.
Cosciente del proprio ruolo. Capace di irretire.
Ti dà modo di illuderti di pensare a quanto cervello ha.
Mentre in realtà pensi esclusivamente a quel buco che ha là in mezzo.
I piaceri della Leopolda sono l’eloquio. Suadente.
Le movenze. Istrioniche.
Le fantasie.
Quel kama sutra di bonus da cui attingerai benessere a scianfo.

Sant’Ignazio non è la Lepolda ma è Sant’Ignazio. Grigiastro. Colorito poco.
Se fosse una pelle sarebbe opaca.
Ti darebbe da pensare non a risultati immediati e sorprendenti.
Gravido non di una perversione di piacere.
Semmai latore di uno sbalzo ormonale.
Un po’ afflitto da una scarsa detersione di idee.

Sant’Ignazio soccombe alla Leopolda.
Avrebbe un estremo bisogno di essere coccolato da un maggiore interesse rispetto alle presenze calamitate nell’ora in cui è sceso sulla passerella della presentazione della progettualità turistica.
Ma, purtroppo, non sperimenta nuove forme e, forse, passa inosservato.

Mentre la Leopolda sapeva sempre come abbinare alla perfezione le sue forme.
Prive di contenuti ma pur sempre forme.
Tali da essere impossibile che passassero inosservate sulla passerella.

Neanche la postura scenica aiuta Sant’Ignazio, Troppo ingessato.
Rigido, Non dà modo a quanti lo ascoltano di scacciare i pensieri sgradevoli sul presente.

Sant’Ignazio, spiace dirlo, è imparagonabile al brio della Leopolda.
Lei sì capace di rendere il cammino verso l’avvenire una marcia brillante.
Con una ricchezza di sensazioni e niente sostanza ma tante sensazioni sì.

Contrariamente a Sant’Ignazio in grado, al massimo di dare un che di grazioso ad un sentiero pregno di difficoltà.

La Leopolda è la Leopolda. Sant’Ignazio è Sant’Ignazio. Non ce se po’ fa niente.

In conclusione:

Nella foto a sx: Matteo Renzi alla Lepolda.
Nome con cui viene indicata la kermesse politico programmatica del PD di Renzi che si svolge ( o svolgeva) ogni anno, a Firenze, presso l’ex stazione Leopolda.

Nella foto a dx: Marcello Comanducci, assessore comunale d’Arezzo al Turismo, alla Sala di Sant’Ignazio,  nome con cui viene indicata la presentazione che si è svolta ieri del progetto di rilancio turistico per gli anni 2018 – 2019 – 2020, trattando temi importanti come la governance, il brand e l’innovazione.
La cittadinanza era invitate a partecipare. Ma non c’è ita.

Separati nella culla: Lorenzo Roggi e Hugo Reyes

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