Si staccano i murales di Icastica Tanti dixit: “se fosse per me li cancellerei”

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Saranno i tuoni e i fulmini che gli ha lanciato contro l’assessore alle politiche sociali, Lucia Tanti, saranno i 70 gradi al sole, di certo c’è di mezzo il tempo se cominciano a staccarsi i murales dipinti in via Garibaldi dai più grandi streets artists per l’ultima, nel senso che non ce ne sono state altre, edizione di Icastica.

Sarà contenta l’assessore che ebbe l’ardire di affermare: “Sono fuori contesto,se fosse per me li cancellerei tutti”. Poi deve averci ripensato quando qualcuno l’ha informata che quei murales gli artisti li hanno lasciati come memoria della notte più tragica della storia aretina, quella del 2 dicembre del 1943 quando caccia e bombardieri alleati rasero al suolo mezza città.

E quell’angolo dipinto con i murales è appunto l’ultima ferita mai rimarginata di quella notte.
Certo sono murales sopra una ferita, mica affreschi dipinti su un intonaco preparato per gli artisti.
Che, fulmini e caldo a parte, cominciassero prima o poi a dare segni di cedimento, c’era da aspettarselo.
Quello che è difficile aspettarsi è che tornino i più grandi streets artists a ritoccare i murales della memoria. –Pazienza, quello che conta è che della memoria resti qualcosa: anche quella dei murales della memoria.

3 Commenti

    • Grazie della precisazione.
      E’ vero che l’artista lasciò volutamente vuoti gli spazi sgretolati del muro.
      Ma da un confronto con la foto del primo giorno e quella attuale risulta evidente che gli spazi sgretolati si stanno via via allargando.
      Basta del resto toccare con un dito quelli più bassi per accorgersi che anche l’intonaco dipinto si sta sgretolando.
      Non è detto, visto l’interesse del Comune sui murales della memoria, che la segnalazione dell’Ortica serva a conservarli.
      Ma sarebbe già tanto se sui murales di via Garibaldi il Comune ci mettesse la sua stessa attenzione.

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