Secondo la classifica di Eurostat siamo il paese europeo in cui vivono più poveri.
Dieci milioni e mezzo di cittadini che hanno difficoltà a fare un pasto proteico ogni due giorni , riscaldare a sufficienza la casa, comprare un paio di scarpe per stagione e pagare in tempo l’affitto.
Nell’ultimo decennio sono triplicati i poveri assoluti, cioè gente che non è in grado di acquistare beni e servizi essenziali per vivere.
La Romania è messa meglio di noi.
Il Governo attuale ha introdotto il c.d reddito di inclusione, ma i pochi fondi stanziati non coprono che un terzo di coloro che ne hanno bisogno, mentre diciotto milioni di italiani, cioè un terzo della popolazione, si stanno ritrovando a rischio povertà o esclusione.
Non è necessario essere nazionalisti sfegatati, amanti irriducibili della Patria per rimanere scioccati da questi dati.
E tutti ci chiediamo, com’è stato possibile ridursi in questo stato.
Tutti noi però sappiamo chi ha governato l’Italia negli ultimi dieci anni.
E io, nel mio piccolo, non li rivoterò di certo.
Berlusconi parla di pauperismo…