Ma i clown romani non erano i salvatori della patria?

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Ci fosse stato uno tra tutti gli opinionisti di calcio aretini che avesse eccepito una virgola dei proclami con i quali accompagnò il suo arrivo ad Arezzo, Marco Matteoni, l’ennesimo salvatore della patria calcistica aretina arrivato da Roma!

Ci fosse stato uno tra gli opinionisti di cui sopra che avesse trovato qualcosa da dire sulla bomba atomica che Matteoni avrebbe voluto sganciare sullo stadio per rifarlo nuovo! Peggio degli opinionisti solo il sindaco Ghinelli che non solo non aveva niente da eccepire ma si metteva a fianco di Matteoni in tribuna con Gianni Alemanno, che la bomba atomica l’aveva già sganciata a suo tempo per distruggere Roma quando ne era sindaco.

Oggi per tutti gli opinionisti fa testo quello della Nazione, noto per cominciare ogni periodo usando la prima persona.
E in prima persona scopre che Matteoni e tutti i salvatori della patria calcistica arrivati da Roma, ogni volta salutati come grandi imprenditori pronti a sacrificarsi per l’Arezzo, erano in realtà dei clown.

Chissà perché allora gli opinionisti, compreso quello che comincia ogni periodo con il pronome personale singolare, insomma con l’io, a quei tempi non ridevano.
Perché il nobile mestiere del clown è quello di far ridere.
E se invece c’è da piangere, basta rileggere gli opinionisti del calcio aretino.

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