I guardoni seriali dei lavori pubblici denunciano il comune di Arezzo per oltraggio

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 Li aveva presentati in pompa magna il vice-sindaco Gamurrini al termine del convegno “Arezzo 2020” i cartelli in salsa aretina che delimiteranno le zone interessate dai lavori pubblici.

Ed anche se c’era la mano dell’altro compare, l’assessore Comanducci (se sa, il gamu da solo non toglierebbe un ragno dal buco) i cartelli hanno creato vivaci polemiche.
( l’ortica aveva già provveduto a correggerli)

Passando dal centro sociale di via Alfieri erano in molti a boticare indignati.
Tra una partita di carte ed una di bocce si respirava un’aria tesa.

Ed ora- dicevano- se ce piglian pel culo anche lì ‘un ce rimane più niente.

Ed un altro disperato: da quando ‘un mi funziona più il pipino era l’unico svago che mi faceva passare la giornata.

Io boteco quanto me pare – urla un altro- perché pago anche la tassa sui fossi!

Avete intenzione di fare una “class action” chiedo?

No, no – mi risponde il più agitato – io so della classe 33, no di quella cosa che è ditto te.

Mi allontano pensando che dire ad un aretino di ‘unn’aviare a botecare è come essè duro com’un rapo de chiana.

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