Secondo una recentissima analisi dell’OCSE circa il 45 % degli italiani è un analfabeta funzionale.
Quindi, per trasposizione circa il 45 % degli aretini lo è.
Ma cosa è un analfabeta funzionale ?
Sanno leggere, scrivere e fare i calcoli.
Ma non sanno comprendere e interpretare la realtà che li circonda e le informazioni a cui sono esposti.
Non riescono a capire un articolo di giornale pur riuscendo a leggerne le parole, non riescono a compilare una domanda di lavoro o a interagire con strumenti e tecnologie digitali e comunicative e rimandano ogni informazione alla propria esperienza diretta.
Secondo la definizione del rapporto Piaac-Ocse, un analfabeta funzionale è più incline a credere a tutto quello che legge in maniera acritica, non riuscendo a “comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.
E guardandosi attorno, tutti i giorni ad Arezzo, significa in parole povere, che più o meno, un aretino su due non capisce una sega.
Facilissimo imbattersi in uno di loro; basta guardarsi intorno tra amici e conoscenti che uno sicuramente spunta fuori.
Il bello è che spesso questi aretini “ignoranti” sono collocati (per raccomandazione spesso) in posti chiave o di gestione di cose importanti per Arezzo.
Non meno grave anche per l’aretino medio su due, non avere i mezzi per “sapere stare al mondo” a livello culturale e sociale.
Questo forse spiega il grande successo di sagre mangerecce, tifo fanatico di calcio e del Saracino e poco più a scapito di tutto il resto.
Se un aretino su due non riesce a capire come si legge un libretto delle istruzioni o le dosi di un farmaco siamo fottuti.
Analfabeti primari, di ritorno e funzionali:
esce fuori la percentuale degli elettori.