Ci sono biglietti da visita che valgono più di qualunque lucina.
Le scale mobili che portano alla famosa “rota” del Prato ed a tutte le altre chicche della città del Natale così ben pubblicizzate, sono rotte da diversi giorni, proprio dove parcheggiano la maggior parte di turisti e di pullman.
Non è tanto fare una salita in più quanto proprio una brutta immagine di una città che non vuole proiettarsi verso l’efficienza e l’accoglienza gradevole.
Forse perché le scale mobili sono gratuite a differenza di ogni altra attrazione della città del Natale?
Poi è inutile che l’assessora Tanti, dopo aver fatto una mascherata in carrozzina, sollecitata da Ilaria Bidini, pubblicizzi entusiasta che Arezzo è nella direzione giusta tra le città più impegnate ad eliminare le barriere architettoniche.
Subito smentita da Ilaria Bidini che provava ad andare in Piazza Grande: „Avevo sollevato il problema già da qualche settimana, però vedo che i risultati non sono quelli sperati.
Il mio appello è caduto nel vuoto”.“
E rincara Stefano Buratti, presidente dell’Anmic:
„Abbiamo visionato le pedane dei mercatini è arruffata.
Fatta solo per salvare la coscienza ma è stata studiata in una maniera tale da essere essa stessa un ostacolo per chi è in carrozzina.
Non si può pensare che sia sufficiente piazzare una discesa in corrispondenza dei gradini per consentire ai disabili di accedere agli spazi pubblici.
Bisogna studiarli in maniera tale che possano essere utilizzabili.
E quella che abbiamo visto non lo era affatto.
Dunque, mi sono sentito preso in giro”.“
La risposta un po’ sprezzante dell’assessora:
„Si qualcuna è venuta meglio e qualcun’altra peggio – spiega l’assessore alle politiche sociali Lucia Tanti – l’idea di metterle c’è stata ma forse bisogna fare meglio.“
Si bisogna fare meglio.
Intanto per andare al Prato ed in piazza Grande è meglio prenotare la slitta di Babbo Natale.
Poi il 6 gennaio tireremo fuori le scope.