Militanti di Casa Paund e di Fratelli d’Italia si sono litigati il posto di uno striscione da appendere di fronte alla casa popolare assegnata a una famiglia di origine rom a Roma.
Per decenni abbiamo sperato che i nomadi dei campi più o meno provvisori si integrassero e accettassero di mandare i propri figli a scuola e di risiedere in vere abitazioni stabili.
Oggi c’è chi rifiuta che un’abitazione popolare venga assegnata a una famiglia rom nella quale i tredici figli sono tutti nati e cresciuti in Italia.
Delle due l’una, o siamo un popolo civile o degli animali.
Il comizio di Salvini dal terrazzo di Forlì e il suo libro pubblicato con un editore dichiaratamente fascista di Casa Pound, vanno di certo nella direzione di “sdoganare” un’associazione che si definisce “fascista del terzo millennio” e che merita, per varie sue manifestazioni, di essere processata per apologia di fascismo.
Dalle nostre parti si è da poco verificato il caso dell’assessore alla cultura del comune di Castiglion Fiorentino che è andato a omaggiare i militanti di Casa Pound assicurando la sua presenza all’inaugurazione della loro sede locale.
Basta decidere chi e cosa vogliamo essere… con chi vogliamo stare.
E in questo caso non è questione di sfumature, ma di fondamenta.
Alle fondamenta c’erano e ci sono vittime e persecutori, innocenti, aguzzini e assassini.