La locuzione latina PACTA SUNT SERVANDA (in italiano: I patti devono essere rispettati) valeva ai tempi del giurista romano del II secolo Ulpiano, cui essa è attribuita, e dovrebbe valere anche oggi, ai nostri, per quanto non propriamente aulici, tempi, sia che si tratti di patti scritti, sia verbali.
E specialmente dovrebbe valere, quando a stringere questi patti sono due figure istituzionali, Sindaci di due Città geograficamente (ed oggi anche politicamente) vicine come Arezzo e Pisa.
Ma, mentre il Sindaco Ghinelli, nell’intento di consentire l’accesso allo stadio aretino del maggior numero possibile di tifosi pisani per la partita di andata della semifinale dei play off di Serie C giocatasi mercoledì scorso, ha adempiuto alla promessa di aumentare la capienza della Curva Nord del Città di Arezzo, portandola ad un totale di 1382 posti, non altrettanto ha fatto il suo omologo collega pisano, che pure si era impegnato ad usare analogo trattamento nei riguardi dei tifosi amaranto, incrementando la capienza del settore riservato agli ospiti dell’Arena Garibaldi.
Ne consegue che molti aretini, intenzionati a recarsi a Pisa per sostenere gli amaranto nella decisiva partita di domenica prossima, resteranno a bocca asciutta, perché impossibilitati ad acquistare i biglietti.
Par di capire che il Sindaco di Pisa abbia giustificato il mancato rispetto degli accordi con una “alzata di ingegno” della società Pisa Sporting Club 1909 (nome della squadra neroazzurra), che avrebbe deciso di non riservare alla tifoseria aretina il numero maggiore di posti concordato.
La decisione delle ” volpi pisane “ di dantesca memoria
(leggi il nostro articolo di mercoledì “ I Botoli ringhiosi aretini e le Volpi pisane“)
ha suscitato le ire degli aretini, i quali, fedeli alle loro antiche tradizioni, secondo cui una stretta di mano vale più di un contratto, minacciano di recarsi ugualmente a Pisa, ancorché privi di biglietto.

Se ciò avverrà, unendo il carattere notoriamente fumino dei botoli ringhiosi alla loro passione per la squadra amaranto, si otterrà una miscela esplosiva, che potrebbe creare gravi problemi di sicurezza e di ordine pubblico.
Per questo motivo, siamo qui ad invocare a gran voce l’immediato intervento di Tiziana Nisini, ricordandole che, prima ancora di essere Senatrice della Repubblica, e’ – pur se a part time – l’Assessora allo Sport del Comune di Arezzo.
Si faccia carico la donna forte della Giunta aretina -magari con l’aiuto del suo mentore Capitan Salvini o del Sindaco di Pisa del suo stesso partito – di risolvere il problema che tanto sta a cuore agli sportivi aretini e, facendo presenti proprio motivi di sicurezza e di ordine pubblico, cerchi di ottenere i risultati, che, in forza di quegli stessi motivi, ha ottenuto Ghinelli pochi giorni fa, cioè l’aumento dei posti riservati ai nostri (e suoi) tifosi e la trasmissione della partita in diretta televisiva.
Dimostrerebbe così la Senatrice del Carroccio di rivendicare con ragione il cambiamento dei rapporti di forza con le altre formazioni di centrodestra che governano Arezzo.