E’ stata presentata questa mattina nella sala del Consiglio Comunale la lancia d’oro della 138esima edizione della Giostra del Saracino. (guarda le foto)
A descrivere l’opera la sua ideatrice Olimpia Bruni, maestro vetraio, ritrattista, restauratrice e storica dell’arte: “
Realizzare la Lancia d’oro è per me un sogno cullato da sempre – afferma – ed è stato per me un impegno importante ma al tempo stesso estremamente emozionante.
Sono orgogliosa di aver realizzato un trofeo dedicato a Pietro Benvenuti, uno dei più grandi artisti dell’800 che ho voluto imprimere nell’elsa della lancia attraverso il suo più celebre autoritratto giovanile.
Nelle altre tre facciate dell’elsa alcuni dei disegni preparatori alle sue opere più celebri,
tra cui la Giuditta del disegno preparatorio alla Giuditta che mostra al popolo la testa di Oloferne custodita nella Cappella della Madonna del Conforto,
Adamo ed Eva e lo schizzo del giovane piangente, a dimostrazione del fatto che Benvenuti è stato uno dei più grandi disegnatori del suo tempo.
Il tutto impreziosito dagli stemmi dei quattro quartieri e del Comune di Arezzo dipinti a mano su vetro e dal disegno originale di Benvenuti ritrovato da Francesco Conti”.
Come al solito a completare il trofeo in ogni sua parte è stato il maestro intagliatore Francesco Conti ormai da decenni uomo delle lance d’oro che ha adattato i vetri all’architettura della lancia ispirandosi alla Cappella dei Principi di Firenze e impreziosendo il trofeo con vetri, lapislazzuli, pietre dure, colonnine originali neoclassiche e molto altro ancora.
A dare invece alla platea un ritratto di Pietro Benvenuti lo storico Luca Berti che ha ripercorso i punti salienti della sua vita.
Principale esponente della pittura neoclassica toscana, Pietro Benvenuti fu direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze dal 1804 e pittore della Corte Toscana.
Autore di numerosi ritratti richiesti da nobili e borghesi e grandi tele a soggetto storico e sacro, fra le quali spiccano il “Martirio di San Donato” e la tela immensa della “Giuditta” commissionata dal Vescovo di Arezzo Niccolò Maccari.
Famoso il suo quadro de “Il giuramento dei Sassoni a Napoleone” per il quale ebbe incarico dall’imperatore stesso.
Infine i rettori Danno il benvenuto a questa nuova edizione della Giostra.
Per primo Ezio Gori, rettore di Porta Santo Spirito, che prima di tutto ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale per l’intitolazione al fratello della piazzetta dei Bastioni che da oggi si chiamerà Largo Edo Gori:
“Per me e la mia famiglia quella di oggi è stata una giornata speciale, mio fratello Edo meritava questo riconoscimento per quanto ha fatto nella sua vita per la Giostra ma anche per la città.
L’intitolazione della piazzetta a suo nome vale più di cento lance d’oro vinte.
Voglio però tranquillizzare i miei amici rettori che il 22 giugno sarò in piazza e non mi sentirò per niente appagato”.
Roberto Felici, rettore di Porta del Foro: “Un lavoro eccezionale, una lancia classica e innovativa nell’uso di materiali, nelle forme, nei colori.
Ho visto che sotto lo stemma di Porta del Foro c’è la raffigurazione di Adamo ed Eva e considerando che Porta del Foro non vince dai tempi di Adamo ed Eva, credo sia ora che un gioiello del genere entri finalmente nel nostro museo”.
Andrea Fazzuoli, rettore di Porta Crucifera: “C’è poco da dire di fronte ad un’opera d’arte del genere, è bellissima.
Dico solo che Pietro Benvenuti nasce in via Pescioni, dunque credo che questa lancia starebbe molto bene al nostro quartiere”.
Maurizio Carboni, rettore di Porta Sant’Andrea: “Mi associo ai complimenti, la lancia è straordinaria, ringrazio Ubi in quanto senza il suo sostegno non sarebbe stato possibile realizzare un’opera così bella.
E per quanto riguarda la sfida, Sant’Andrea c’è e aspetta tutti in Piazza Grande il 22 giugno”.
Al termine una delegazione della scuola dell’infanzia di Tregozzano, dona le pigotte della Giostra del Saracino, realizzate dalle mamme e dalle nonne dei bambini della scuola di Tregozzano dell’Istituto Comprensivo “G. Vasari” .
Genitori e insegnanti hanno lavorato insieme nel corso del l’anno nella scuola aperta durante laboratori serali dedicati alla realizzazione di vari progetti di solidarietà tra cui anche quello delle pigotte della Giostra del Saracino, che rappresentano le dame dei quattro quartieri adagiate su una Piazza Grande di stoffa insieme ai giostratori e al buratto.
Ogni pigotta è “adottata” da tutte le famiglie dei bambini della scuola per raccogliere fondi per l’Unicef utilizzati per la donazione di vaccini: “Ogni Pigotta adottata è una vita salvata!”