Tra nuvole e sole la malinconia dell’araldo padre. Perché il Saracino è storia di uomini (Video)

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Alle 11 precise, al secondo colpo di mortaio che annuncia l’uscita dell’araldo, il corteo muove da palazzo dei priori e raggiunge la prima sosta presso la basilica della Pieve dove si annuncia la tenzone tra i quartieri.

Alcune gocce cominciano a bagnare gli astanti perché il tempo, vedendo tutta quella gente ha pensato fosse giorno della fiera antiquaria.
Qualcuno gli ha urlato: guarda che sbagli – ed il tempo ha fatto benevolmente uscire un po’ di sole.

Arezzo è bella quando vuol essere bella.
I commenti dei turisti sono entusiasti, la Pieve si mostra in tutta la sua maestosità, il corteo è suggestivo.
Ma l’occhio de l’Ortica va sempre oltre le convenzioni ed abbiamo così documentato un aspetto che gli altri non hanno colto.

Mentre l’araldo, Chiericoni figlio, leggeva il bando, tenendolo così alto che la sua faccia restava coperta per tutto il tempo, forse perché, ancorché giovane, ci vede poco, abbiamo incrociato lo sguardo del vero araldo che per anni ha infiammato la piazza con la sua voce possente.

Chiericoni padre era tra la folla ad ascoltare e sembrava che nel suo viso passassero con malinconia tutti gli anni più ruggenti del Saracino.

Alla fine della lettura del bando, scrolla un po’ la testa, non sappiamo se poco convinto della lettura ma poi con la premura del padre offre al figlio una bottiglietta d’acqua e senza tante smancerie lo fa risalire a cavallo mentre lui ritorna ai suoi pensieri malinconici.

La giostra è anche storia di uomini ed Arezzo è bella anche per questo.

 

Poi si vede il terrazzino in piazza Grande dove il sindaco consegnerà la lancia d’oro al vincitore, addobbato a gramaglie, e ci cascano di nuovo le palle!

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