Siamo ormai in pieno clima giostresco, anche in senso metereologico, visto che, dopo il grande caldo dei mesi scorsi, con l’avvicinarsi della prima domenica di settembre, in cui si corre Giostra in coincidenza – guarda caso – con la Fiera Antiquaria, il tempo comincia a fare i capricci e potrebbe creare disturbi al regolare svolgimento della manifestazione più importante della nostra Città.
Nel fare i debiti scongiuri e con l’augurio che tutto vada per il meglio, noi dell’Ortica non è del tempo, di cui oggi vogliamo parlare, bensì vogliamo affrontare un altro argomento, pur sempre attinente al Saracino, che ci sta molto a cuore: la presenza delle donne in Giostra.
E diciamo subito che non possiamo essere soddisfatti che questa partecipazione sia ridotta alle sole damigelle figuranti in bella mostra durante il corteo, oppure ad una sola Magistrata o ad un’unica Giurata, come è in questo momento.
Intendiamoci: lo diciamo, non perché non è rispettata la legge sulla parità di genere (le cosiddette “quote rosa”), che non è obbligatorio applicare alla Giostra del Saracino, tanto più che si tratta della rievocazione di una competizione cavalleresca medievale, in origine, molto probabilmente, un esercizio militare, cui, per ovvii motivi, non prendevano parte le donne.
Lo diciamo, invece, senza tema di essere smentiti, perché conosciamo bene in prima persona le capacità, la competenza, la passione e l’entusiasmo delle molte e sempre più numerose figure femminili, che gravitano nei Quartieri, offrendo, in tutta umiltà e senza boria e presunzione (al contrario, di taluni personaggi maschi) un importantissimo contributo.
Per questo motivo è inaccettabile, ad esempio, che nei Consigli Direttivi dei quattro Quartieri della Giostra siedano, su 62 membri, solamente n. 4 (dicesi quattro) donne:
3 a Porta S.Andrea, 1 a Porta del Foro, 0 a Porta Crucifera e 0 a Porta Santo Spirito.
Qualcuno, che prova gusto ad imitare la cugina Siena (vedi il Comitato della Festa, che il Comune ha costituito quest’anno con funzioni e compiti ancora da scoprire e che, per ora, ha l’unico merito di essere presieduto da una donna) potrebbe uscirsene con una affermazione tanto in voga in politica in questo momento: “E allora il Palio ?“.
È vero, attualmente nei ruoli direttivi dei Consigli delle 17 Contrade del Palio non figura alcuna donna.
Ma è altrettanto vero che, nonostante la riluttanza dei senesi maschi, nella storia, anche recente del Palio, molte donne hanno ricoperto ruoli prestigiosi e pure vittoriosi:
10 sono state elette Priore (la massima carica),
in 12 hanno ricoperto la carica di Capitano
e 2 hanno addirittura corso il Palio.
E se lo hanno fatto e continuano a farlo i senesi, così conservatori e gelosi della loro creatura e delle loro tradizioni, non si vede perché non lo si possa e non lo si debba fare ad Arezzo.
Tra poco più di un anno ci saranno le elezioni per il rinnovo di tutti gli organismi della Giostra dl Saracino e sarebbe bello ed interessante che i Quartieri dessero maggior spazio alle donne, anche nei ruoli-chiave, certi come siamo che si dimostreranno all’altezza dei compiti affidatigli e, che, male che vada, porteranno un elemento di novità in tutti gli ambienti giostreschi, da tempo privi di fantasia.