In un epoca dove, con una ventina di euro puoi acquistare un cellulare ed una scheda
(in alcuni negozi aretini con 9,90 euro puoi avere un telefonino coi tasti),
parlare di cabine telefoniche può sembrare anacronistico.
Invece i recenti fatti di cronaca locale riportano come esse vengano usate dagli spacciatori per comunicare senza tracciatura e di come in qualche modo qualcuno le usi anche per telefonare normalmente.
Ad Arezzo (dati TIM 2019) esistono ancora 97 punti telefonici pubblici, quasi totalmente cabine, sparse per tutto il territorio; facendo qualche grossolano conto, 100 mila abitanti e 100 cabine, ne abbiamo una ogni mille persone.
Dal 2010 al 2017 il numero di chiamate fatte dai telefoni pubblici si è ridotto del 80 per cento, da 96 milioni a meno di 20;
nel 2010 erano stati fatti 128 milioni di minuti di chiamate,
nel 2017 meno di 20.
La durata media delle chiamate è di poco più di un minuto, contro i quasi tre minuti medi fatti per una chiamata da telefono fisso; i telefoni pubblici continuano a essere usati per chiamate veloci, informative e di necessità.
Non certo per fare pettegolezzi o conversazioni amene.
Quindi ad Arezzo, come nel resto d’Italia, qualcuno ancora le usa, anche se, il dato parla di come 8 aretini su 10 non ne usano una da almeno 10 anni.
Gli adolescenti di oggi crediamo non abbiano mai telefonato da una cabina, forse la guardano come una sorta di “monumento”, immobile, inutile, strano, per chi come loro, spippola sullo smartphone a rotta di collo.
Ma come funzionano ?
Ogni scatto costa oggi 10 centesimi di euro e nel caso di telefonate nazionali verso numero fisso uno scatto dura 43 secondi nei giorni feriali e 290 nei festivi, oltre a uno o due scatti alla risposta.
Per le chiamate da cabina a cellulare lo scatto dura 11,80 secondi.
Monete a parte, le schede telefoniche esistono ancora, acquistabili dal tabacchino e come ultima curiosità, la distanza media ad Arezzo tra una cabina e l’altra è compresa tra i 450 e i 650 metri.
Piazza della Repubblica e via Michelangelo hanno 5 cabine dislocate nel tracciato, mentre la centralissima via Roma ne ha 3.
Chissà se questo “antico manufatto” resisterà al passare del tempo e alle mutate esigenze, dettate dalla tecnologia che avanza, quello che è certo è che, almeno agli over 40, quella cabina fare scattare dentro un mare di ricordi.