Chiara Piacentini è una bella signora emiliana, colta e funzionaria del comune di Reggio Emilia.
Conosce Arezzo per averla visitata qualche volta, l’ultima ieri e oggi.
Appunto ieri sera abbiamo cenato insieme in centro e quando le ho chiesto cosa pensasse di Arezzo mi ha risposto:
“Bellissima città, peccato che sia un po’… trasandata… si vedono in giro lastricati non proprio in forma, erbacce che crescono qua e là; c’è una trascuratezza che meriterebbe un programma di rigenerazione urbana.
Chi viene da fuori Toscana non può che apprezzare una città così, ma dovrebbe trovarla più attenta ai particolari…”
Naturalmente ho evitato di dirle che noi aretini siamo un po’ come la nostra città, tendenzialmente cialtroneggianti.
Le ho invece raccontato la nota storia che non abbiamo mai puntato decisamente sul turismo e che i centri storici di Assisi o San Gimignano sono quasi falsi per quanto sono curati.
E mentre le dicevo quelle parole un po’ mi vergognavo pensando ai centri storici di Reggio o di Modena, di Bari o di Termoli, di Matera ecc. tutti tenuti meglio del nostro, a sud o a nord che siano.
Certo, esiste anche Viterbo, ma noi dobbiamo puntare più in alto…”i particolari fanno la differenza.
Un bel vestito rende una persona più attraente,,, Arezzo non ha certo nulla da invidiare a Siena…” dice Chiara da Reggio Emilia, e ha ragione.