La verifica della maggioranza nel Consiglio Comunale di Arezzo ha assunto aspetti grotteschi: da una parte, Forza Italia, che, non avendo più suoi esponenti in Giunta a seguito del passaggio della Tanti al nuovo partito fondato da Toti (ad Arezzo si chiamerà Toto e Tata, come nel cartone animato pubblicitario di Carosello degli anni ’60), reclama a gran voce la “testa” della transfuga Assessora e la sua sostituzione con un proprio rappresentante ; dall’altra, il Sindaco Ghinelli, che, prima di esaminare la questione Tanti, pretende da Forza Italia un documento scritto, con il quale venga ufficialmente confermato da quel partito l’appoggio alle linee di gestione delle attività delle due Fondazioni Guido d’Arezzo e Arezzo Intour, piu’ volte messe in discussione, non solo dai consiglieri comunali dem dell’opposizione, ma anche da alcuni di Forza Italia della stessa maggioranza, i quali vorrebbero che venisse creata una qualche forma di controllo sulle spese delle suddette Fondazioni da parte del Consiglio Comunale.
In sintesi, da una parte, un partito che reclama un Assessorato, dall’altra il Sindaco che non vuole rotture di coglioni sulle creature da lui presiedute: tutto questo in un confronto, che il Primo Cittadino ha definito “sereno e trasparente”, ma che in realtà è più un baratto tra due questioni diverse tra loro, al punto che si confonde “il culo con le quarant’ore ” della storiella toscana del fedele che, in chiesa, al termine della celebrazione religiosa, tocco’ il di dietro di una avvenente e formosa signora ed, alle di lei rimostranze, tentò di giustificare il palpeggiamento per via della calca della gente.
Chi, invece, non dovrebbe confondere il culo con le quarant’ore è Vittorio Grigolo, il quale, essendo aretino di nascita, ben conosce, o, quanto meno, dovrebbe conoscere, la storiella: infatti, il famoso tenore, ribattezzato il Pavarottino, nonché coach nel programma televisivo di Maria Filippi “Amici”, è accusato di molestie sessuali per aver pubblicamente palpeggiato una corista al termine dell’opera lirica Faust andata in scena a Tokio e per questo immediatamente sospeso dalla Royal Opera House, organizzatrice della tournée in Giappone.
L’indagine è in corso e vedremo se il nostro “illustre” concittadino si difenderà anch’egli con la scusa della calca creatasi sul palcoscenico.