La droga è ordinata tramite WhatsApp, utilizzando un linguaggio in codice e con numerosi alias.
Nella rete dell’operazione Biancaneve tesa dalla Guardia di Finanza ci sono finite 16 persone per spaccio di cocaina tra Città di Castello, san Giustino e Sansepolcro.
Dopo avere anticipato il denaro, i clienti ritiravano le dosi in orari e località convenute, di solito nei punti di ritrovo affollati come parcheggi e centri commerciali.
Le Fiamme Gialle hanno ricostruito 230 episodi di spaccio e indagato tre persone, altre 13 segnalate alle prefetture di Perugia e di Arezzo, di età compresa tra i 29 e i 54 anni.
Uno di loro, nel giro di pochi mesi, è arrivato a spendere oltre 10 mila euro per l’acquisto della droga.
L’operazione, denominata “Biancaneve”, ha preso il via dall’arresto di un imprenditore sorpreso insieme alla moglie a bordo della propria auto con un ingente quantità di cocaina sufficiente a confezionare 500 dosi.
Nella sua abitazione, inoltre, sono stati rinvenuti 7 mila euro in contanti, un bilancino di precisione, diverse sostanze da taglio e materiali per il confezionamento.