È accaduto nella mattinata di ieri, 16 ottobre.
Sulla linea 113 è giunta una segnalazione molto puntuale, riguardo un soggetto dai tratti nordafricani che si aggira con fare sospetto tra le auto in sosta di fronte la scuola di San Leo.
Gli operatori dell’UPG-SP della Questura di Arezzo hanno eseguito verifiche nella zona e, dopo una perlustrazione rintracciano un soggetto corrispondente alla descrizione che si allontana in bicicletta.
Gli agenti notano i segni impercettibili di un fare sospetto, decidono di procedere a una perquisizione, l’uomo ha con sè arnesi in metallo di cui non sa giustificarne il possesso, sarebbero potuti essere utilizzati sia per lo scasso che come arma per offesa alla persona.
Lo straniero è privo di documenti, gli agenti lo conducono in Questura per ulteriori accertamenti.
Dall’indagine emerge che, oltre ad aver fornito false generalità ai pubblici ufficiali, il soggetto ha diversi alias e la sua vera identità è associata a numerosissimi precedenti su tutto il territorio nazionale per una lunga serie di reati contro la persona, il patrimonio e l’ordine pubblico.
Considerata la pericolosità del soggetto, irregolare sul territorio nazionale, e la gravità del reato per la false dichiarazioni sulla propria identità, gli agenti procedono all’arresto.
L’uomo un cittadino tunisino, riconosciuto come D.A. di 30 anni, è trattenuto nei locali della Questura in attesa del giudizio secondo rito direttissimo, che verrà celebrato nella giornata di oggi.