Si annuncia e si spiega, ma non può partire perché ancora non ha l’ok del socio di minoranza Orgoglio Amaranto (che statuto ha l’Arezzo, visto che con l’uno per cento si può bloccare un’iniziativa di chi ha il 99%?).
Il crowdfunding è una raccolta fondi con “premi”, nel senso che chi versa una cifra tra quelle previste riceve in cambio un vantaggio o una partecipazione societaria.
Tutto o quasi il raccolto sarebbe destinato alla ristrutturazione del centro sportivo delle giovanili a Le Caselle, ma il comune, che ne è proprietario, non ne sa niente… Non solo, si dice (dicono i bene informati) che c’è un’azienda interessata a intervenire sullo stadio e i dintorni per conto dell’Arezzo, questo anche per realizzare un “villaggio Amaranto” da quelle parti, quindi non alle Caselle.
E questi ultimi avrebbero già parlato con il sindaco e gli assessori competenti.
Davvero un bel rebus da risolvere.
Difficile credere che possa essere il crowdfunding a farlo, visto che chiede denari agli aretini pigri per indole e diffidenti per storia vissuta.
Chi vivrà vedrà, ma soprattutto speriamo che continui a vivere l’Arezzo.