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“A chi sa attendere” di Giuliano Trombini fino all’8 dicembre 2019

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Il pittore pop ferrarese espone nel Museo della Fraternita dei Laici.
Domenica 10 novembre l’apertura della mostra che affronta, attraverso uno stile inconfondibile, il paradosso dell’incomunicabilità dell’uomo moderno nell’era dell’iperconnessione.

Dal 10 novembre all’8 dicembre 2019 la Sala Pieve del Museo della Fraternita dei Laici di Piazza Grande, ad Arezzo, ospita “A chi sa attendere”, mostra di pittura di Giuliano Trombini a cura di Marco Botti.

Domenica 10 novembre, alle ore 16,30, l’inaugurazione ufficiale con un brindisi offerto da Tenute di Fraternita. L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni, dalle 10,30 alle 18.

LA MOSTRA
“A chi sa attendere” porta ad Arezzo un grande maestro della pop art italiana da oltre quarant’anni: Giuliano Trombini.
Nelle opere del pittore ferrarese – un’alchimia armoniosa di colore, materia e luce – l’osservatore potrà ritrovare citazioni di personaggi e oggetti iconici di un passato più o meno recente, che spesso coincide con la giovinezza dell’artista.

La mostra nel Museo della Fraternita dei Laici torna ad affrontare anche una delle tematiche simbolo di Trombini, il paradosso della solitudine dell’uomo contemporaneo in un’epoca di iperconnessione. I protagonisti sono spesso i giovani, catturati con fotogrammi pittorici lungo le vie delle città, nelle periferie, seduti al tavolino di un caffè o di un ristorante in attesa di qualcosa o qualcuno che forse arriverà… o forse no.
È questa la condizione umana contemporanea, espressa mediante una poetica dolce e nostalgica, in cui emergono il senso dell’isolamento e dell’incomunicabilità dei nostri giorni.

L’ARTISTA
Giuliano Trombini è nato nel 1953 a Tresigallo, in provincia di Ferrara, dove ancora oggi vive e lavora. Inizia la sua carriera come cartellonista e grafico pubblicitario e contemporaneamente si dedica all’arte pittorica. Esegue murales, illustra copertine di libri, romanzi e fanzine, ricevendo riconoscimenti e premi. Dalla metà degli anni Settanta si indirizza alla pittura come attività esclusiva, trovando favorevole accoglienza in Italia e all’estero con personali e collettive.

Dopo un’intensa ricerca tra surrealismo, simbolismo e pop art, negli anni Ottanta raggiunge un linguaggio distintivo, spontaneo e immediato, che lo consacra definitivamente nel panorama nazionale. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
www.trombinigiuliano.it

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