Il nuovo piano strutturale di Arezzo, insieme al Piano Operativo, prevede che si continui ad edificare in zona Pantano.
Detto che il toponimo non è casuale e che in passato tale area è già stata allagata abbondantemente e ricordato che l’ultima lottizzazione in zona prevedeva garage interrati (poi realizzati fuori terra con conseguente elevazione degli edifici e deficit estetico), non si capisce perché si insista in quell’area per continuare a costruire nuove edificazioni residenziali (ammesso che ad Arezzo ce ne sia bisogno).
Stavolta siamo davvero vicini alla confluenza tra il Castro e il Bicchieraia, due torrenti davvero pericolosi (chi ha buona memoria ricorda le conseguenze della loro piena nel 1966) per la zona sud est di Arezzo.
Non tragga in inganno la realizzazione di casse di espansione a monte, utili a frenare il flusso delle acque, perché si tratta di interventi capaci di alleviare i carichi soltanto se le piogge intense si verificano per pochi minuti, non per ore.
Insomma, ammesso che si debba edificare altro residenziale nonostante l’invenduto presente ad Arezzo, non lo si deve certo fare in quelle aree.
Non è un caso che tra le 600 osservazioni al Piano ne sia stata presentata una che chiede l’annullamento di una previsione incredibile e inspiegabile, ed è supportata da circa 250 firme di cittadini della zona.
Comune di Arezzo! Perché ti “infogni” in scelte palesemente sbagliate e anche impopolari?
Quello è il Pantano, non un luogo in cui costruire case!
Nella foto l’area interessata dove si vedono i due torrenti (coloro verde) e le nuove aree oggetto della previsione di edificazione (tratteggio verde chiaro)
Deficienti? Palazzinari!