Meteorosensibili e meteoropatici
Con la brusca variazione di passaggi dal caldo al freddo, dal sereno alla pioggia, o in situazioni climatiche stagionali, si verifica il disturbo psichico e fisico di tipo neurovegetativo, denominato meteoropatia.
Il meteoropatico è un individuo, incline a cambiare umore a seconda delle condizioni del cielo e ad accusare disturbi come irritabilità, nervosismo, aggressività, insonnia, apatia e depressione, sintomi che scompaiono alla fine della perturbazione atmosferica.
Il meteoropatico accusa l’acuirsi dei sintomi patologici, come emicrania, asma, artrosi, reumatismi o allergie, con peggioramenti dell’ umore causati dalla diminuzioni delle endorfine.
Il meteorosensibile quando cambia il tempo è più vulnerabile ai disturbi, mentre il vero meteoropatico ha un calo sostanziale della qualità di vita con un malessere generale che ne compromette in maniera evidente la quotidianità.
Sentirsi un po’ giù quando il tempo è al brutto è quasi normale, ma non riuscire ad alzarsi dal letto, non uscire di casa o avere una ricaduta dell’ artrosi è da considerarsi patologico.
Secondo le stime ufficiali i meteoropatici sono circa il 6% della popolazione, i meteorosensibili invece il 40%, nonostante sentano il tempo, anche senza acccorgersene, non hanno sintomi e non ne sono condizionati.
Una ricerca dell’ Università di Manchester certifica che il fattore più importante associato al peggioramento dell’ umore e del dolore scheletrico è l’ umidità, nei giorni di pioggia, infatti chi soffre di artrosi, soffre al riacutizzarsi dei dolori con il freddo, mentre chi è affetto da artrite, subisce l’ acuirsi del dolore quando quando il clima è caldo e afoso.
L'”effetto meteo” varia a seconda del disturbo del paziente, ma cambia anche seconda della sensibilità individuale al clima.
La sindrome meteoropatica si manifesta 48-72 ore prima dell’ arrivo di una perturbazione, poi tende ad alleviarsi fino a che il tempo si stabilizza.
Non esistono rimedi specifici, un pò di sollievo con sedativi in caso di ansia acuta e di antidolorifici in caso di riacutizzazione di dolori articolari o cefalee.