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sabato, Aprile 19, 2025
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Aretini generosi con i tirolesi

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Non siamo abbastanza orgogliosi della nostra città, così per portare turismo facile ricorriamo al mercatino tirolese, quello in cui si consegnano nelle mani degli altoatesini fior di euro provenienti da ogni dove, anche da Arezzo.

In pratica noi e i turisti mordi e fuggi ci rechiamo in Piazza Grande nel periodo natalizio (esageratamente dilatato) per fare straordinaria beneficenza a gente che di soldi ne ha più di noi e li porta a Bolzano e dintorni.

Qualcuno dirà che contemporaneamente acquistiamo qualcosa che ci serve, ma non è così.
Nulla di quello che si trova nei banchini del mercatino ci serve a qualcosa; a meno che non sia necessario possedere le casette di terracotta che contengono candeline natalizie, oppure palle di vetro per l’albero più o meno robusto.

Per quanto riguarda pantofole, sciarpe, cappelli, wurstel, stinchi di maiale ecc. si tratta di generi dei quali siamo ampiamente dotati anche in proprio.

A proposito di stinchi e altre carni, devo anzi segnalare che nei locali nostrani se ne possono consumare di ottima qualità, certamente superiore a quella del mercatino tirolese con piazza illuminata da luci arabeggianti (?)

Ma se sia noi che i turisti mordi e fuggi spendiamo fior di euro in favore dei tirolesi, perché organizziamo il mercatino?
Probabilmente per riempire di gente la piazza Grande e celebrare così un presunto successo dell’amministrazione…

6 Commenti

  1. All’opportuno e veritiero stillicidio di problemi presentato da “yodel” aggiungerei l’elemento spazzatura: cultura spazzatura e spazzatura in senso stretto che per ogni dove continua a essere presente per le vie a ogni ora del giorno e della notte. Anche giusto in Piazza Grande, dove bisogna proprio vedere quello che non viene ammassati – di spazzatura – dietro la ‘baita’; in prospicienza degli stellati…, silenziosi e contenti ristoranti di sotto le Logge. Eppure, la TARI che paghiamo non poco ci dovrebbe garantire, io credo, anche strade pulite, o no?!

  2. Finalmente qualche osservazione intelligente sulle scelte di questa amministrazione comunale ,molto festaiola si , tante luci luci e lustrini abbaglianti per distogliere i giocherelloni dai problemi enormi della città . Siamo ormai vicini al bilancio dei cinque anni di governo , da una parte il promesso, dall’altra il realizzato e la gestione manutenzione della città , a noi il giudizio che per quanto mi riguarda è negativo.

  3. Senza contare come i residenti del Centro Storico, tra pali, ruote, baite e amenità varie siano prigionieri a casa loro dal venerdì alla domenica, senza parcheggi, strade girate, transenne e con la solerte polizia municipale a fare multe se hai una ruota fuori posto….intanto il resto della città è vuto, spento, triste….Ghinelli e soci a casaaaaaa !!!!!!!

    • Infatti a capodanno ritorno in Piazza Grande perchè S.Agostino è già periferia.
      I residenti sono stati sacrificati per il turismo, è vero il fine settimana vivono transennati mentre i turisti hanno l’immunità e parcheggiano dove e come vogliono.
      Per chi sta in periferia e magari ogni giorno va al lavoro su strade poco sicure o ad ogni acquazzone ha l’acqua in casa spero non si accontenti dei vari luna-park al Prato o quel che ne resta.

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Pietro Aretino
Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.
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