Dovessi scommettere assegnerei a lui la vittoria alle regionali, difficile attribuirla alla sua candidata che è stata surclassata dal suo stesso leader politico: quello è senza dubbio un animale elettorale di rara efficacia.
E avranno comunque vinto gli elettori, le conseguenze minacciate sul governo centrale sono argomento tirato fuori regolarmente; Bonaccini perdesse proprio per i voti dispersi sul candidato m5s ci godremo un ulteriore siparietto.
Certo Salvini si comporta secondo cliché fascisti, sopraffazione verbale o gesti che si devono considerare per lo meno istituzionalmente (ve lo immaginate Amintore Fanfani a cantare a suonare quel campanello?) indegni, inappropriati, maleducati, scegliete voi.
Certo se trovava un camionista che scendeva con una chiave inglese del 50 ci sarebbe stato da divertirsi, purtroppo non è andata così: l’ondata di consenso verso qualunque sciocchezza che costui dona alle telecamere non permette di comprendere la gravità dell’episodio.
E infatti il giorno dopo compare una scritta antisemita con parole tedesche sulla abitazione di una staffetta partigiana sopravvissuta di lager nazista.
Perché è grave non comprendere dove tale deriva può portare.
Benedetta democrazia, che dono complicato ci hanno fatto 75 anni fa.
«… è un frutto velenoso nato dal tronco funesto del fascismo, ma è fuori ed oltre il fascismo stesso. Non possiamo capirlo; ma possiamo e dobbiamo capire di dove nasce, e stare in guardia. Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre».