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domenica, Aprile 20, 2025
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I battibecchi da pollaio cui siamo costretti ad assistere

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Noi che seguiamo gli accadimenti che ci circondano siamo costretti, ultimamente, a leggere di intercettazioni telefoniche, di registrazioni  (si parla di migliaia) nel computer di Staderini, ex presidente di COINGAS e di Ora Ghinelli.
Nel mezzo sentiamo parlare di promesso pagamento di poltrona a Multiservizi.

Questioni basse.

Ghinelli, che al telefono avrebbe detto che un sindaco revisore (!) deve credere agli asini che volano se glielo racconta chi lo ha messo lì (!), dà del malato a Staderini che registrava una miriade di conversazioni e le riversava sul proprio computer.
Quest’ultimo che si dice incompreso e tradito; il sindaco che ricorre all’avvocato…

Sono battibecchi da pollaio, ma hanno una risonanza che supera il recinto per lasciarci sbigottiti.

E’ tutto vero?
Ed è vero che ci sarebbe dell’altro?
Ce lo dirà il tempo, anche se non vediamo procedere le cose, come il fissato interrogatorio dell’assessore Merelli, al centro dello scandalo COINGAS, rimandato “di qualche giorno” ai primi di gennaio e poi scomparso.

C’è chi dice che non sapremo più nulla fino alle elezioni, ma se Ghinelli sarà di nuovo sindaco di Arezzo, non vorremmo avere a che fare con un primo cittadino piegato dagli scandali.
L’eventualità non è così remota, visto che a decidere il candidato delle destre saranno le risorse locali dei partiti e qualche lista civica ghinelliana.
E visto anche come si concluse a fine 2005 l’esperienza del sindaco Lucherini, apprezzato dagli aretini quanto affondato dal pollaio…

Non dimentichiamo che ci sono in ballo incarichi professionali che in molti definiscono inutili e che sono costati centinaia di migliaia di euro dei contribuenti della provincia di Arezzo.
Di quelli soprattutto ci interessa sapere.
Sappiamo da dove quei soldi sono partiti (COINGAS), ma forse non definitivamente dove sono arrivati.

Cavolo, magistratura aretina gravemente sotto organico, fai uno sforzo oggi e batti un colpo in un senso o nell’altro, che poi rischia di essere tardi.

 

 

2 Commenti

  1. E non c’è nemmeno da sperare che da questo pollaio esca fuori una vecchia gallina – almeno, ci si sarebbe fatto uno di quei brodini… come la mia zia usava fare, mi ricordo, al priore presso cui era a servizio come perpetua; quei brodi tutti pieni di stelline d’unto da leccarsi i baffi (per chi ce l’aveva), dentro ai quali la grandinina qui detta ci si cuoceva una meraviglia, uscendo fuori una di quelle minestrine da far resuscitare un morto. Peccato proprio, che ormai da questo pollaio, e da questa visuale, escan fuori soltanto battibecchi, come dice l’Aretino. A che son buoni i battibecchi? Manco a crescerci un pulcino, santa Madonna! Ché anche per quello ci vuole grano e granturco, e di quelli buoni, altro che chiacchiere! Le quali, lo san tutti, non fan farina. O no?!

  2. ………….. e fuori del pollaio, la città continua ad essere sciatta, piena di buche, di cartelli stradali divelti, piegati, semafori guasti e sporca , tanto sporca soprattutto in in pieno centro. Se questa è la citta della cultura e così la vogliamo presentare, eviterei di fa chiasso per il nulla.

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Pietro Aretino
Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.
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