Torniamo a volo d’…asino (pardon, a volo d’uccello, gli asini volano alla Coingas) sulla faccenda Arezzo Multiservizi, perché le provocazioni all’Ortica non finiscono mai e, specialmente quando provengono dal suo interno, sono ancor più stuzzicanti.
Secondo Qualcuno, che scambia L’Ortica per un manifesto elettorale del Sindaco in carica, …”se non era per le registrazioni date in pasto al pubblico aretino, giusto per screditare, l’opposizione cittadina non ha tante cartucce da sparare contro l’amministrazione Ghinelli..”.
Quel Qualcuno, però, pare non rendersi conto di quanto grosse siano le cartucce Coingas e Arezzo Multiservizi da sparare contro quell’uccello (ci perdoni Ghinelli, non ne vogliamo certo l’evirazione), ma non da parte dell’opposizione, che, al pari della maggioranza, solo nell’ultimo anno pre elettorale, ha dato segni di risveglio, bensì da parte degli Aretini al momento dell’ormai prossimo voto.
A nostro avviso le parole pronunziate da Ghinelli, a prescindere dal modo, con il quale sono state captate, e, più ancora, i suoi comportamenti, bastano e avanzano per non avere più fiducia in colui che sta facendo di tutto per ottenere la candidatura per un nuovo mandato di 5 anni.
Cominciamo dalla Coingas.
Improvvisamente, nel gennaio del 2019 la Città sgomenta apprende che Sergio Staderini ha rassegnato le dimissioni da Amministratore Unico di Coingas, ufficialmente per motivi personali, ovvero una incompatibilità tra il suo ruolo nella partecipata comunale e la sua professione di dipendente di banca (nds.: incompatibilità che esisteva anche al momento della sua nomina in Coingas, prima come Presidente e poi come A.U.), ma in realtà, come gli eventi successivi hanno dimostrato, perché qualcuno (i Sindaci Revisori ?) ha visto nella sua gestione e nei conti della società qualcosa che non tornava (le consulenze e gli incarichi professionali ed i relativi compensi ?).
Staderini viene immediatamente sostituito da Scortecci, altro uomo di fiducia del Sindaco, il quale cerca in qualche modo di levare le castagne lasciate sul fuoco da Staderini, cosa che lo porterà ad essere indagato per favoreggiamento: la stessa accusa che la Procura aretina, qualche mese dopo, muoverà al Sindaco Ghinelli, il quale, anziché denunziare pubblicamente quanto sta accadendo alla Coingas, viene intercettato, mentre dice al suo Assessore alle Partecipate Merelli che sulla questione delle consulenze “gli asini che volano devono essere visti da tutti”.
E veniamo alla vicenda della nomina dell’ Amministratore di Arezzo Multiservizi, in cui questo comportamento del Sindaco, tendente a nascondere la polvere sotto ai tappeti di Palazzo Cavallo, risulta ancor più grave ed evidente.
Siamo nell’agosto 2016, quando risuonano le parole di Ghinelli, registrate di nascosto dall’allora “fidato” Staderini, ma venute alla luce e “date in pasto al pubblico, giusto per screditare” solamente nel Gennaio di quest’anno e solamente perché sono state conservate per più di tre anni (?) nel PC dello stesso Staderini: “….Mi hanno sempre detto, nominalo (nds: l’Amendola), perché risolve i problemi al Breda, gli vuoi bene al Breda ? Sì, allora nominalo !”
Dunque, si deve dedurre che, allorché, nell’ Aprile 2016, Ghinelli ha proceduto alla nomina dell’Amendola come Amministratore di Arezzo Multiservizi, fosse al corrente del fatto che questa nomina sarebbe servita a risolvere i problemi finanziari del Consigliere Comunale Bardelli “Breda” e, nonostante ciò, non si sia minimamente preoccupato di accertare in quale modo – lecito od illecito – questo aiuto si sarebbe concretizzato ? Un comportamento, che definire disinvolto è un eufemismo e che discredita non poco la figura del Primo Cittadino di Arezzo.
Ed ancora, in una di poco successiva registrazione, il Sindaco, sempre rivolto allo Staderini: Io vorrei che tu intervenissi su Amendola per dirgli di rispettare i patti”.
E bravo il Sindaco, che, pur non conoscendone – dice lui – il contenuto, fa pressioni affinché questi patti scellerati vengano rispettati !
E bravo pure il nostro Qualcuno, che usa L’Ortica per fare sviiolinate a Ghinelli, forse nella speranza che, una volta rieletto, si ricordi di lui e magari lo nomini in qualche società partecipata, perché un aiuto ad un amico o ad un amico dell’amico non si nega a nessuno.
Da parte nostra vogliamo ricordare a lui e a tutti coloro che fanno parte della schiera degli adulatori (alla quale categoria, da qualche giorno, cioè dal post pubblicato, in cui inneggia a Salvini, per ottenere il via libera alla propria ricandidatura a Sindaco, si è iscritto lo stesso Ghinelli) che nel Canto XIII dell’Inferno, Dante, considerando l’adulazione come schifosa metamorfosi della menzogna e come l’uso della lingua per ottenere privilegi, onori, posizioni, amicizie importanti e così via, condanna questa, purtroppo, numerosa categoria di persone a vivere nello sterco.