Insomma, un virus che somiglia a un’influenza un po’ potenziata (ma nemmeno troppo) si aggira tra noi.
Non accade niente che non sia prevedibile in casi del genere.
Si ammala un numero di persone nella norma e, come avviene per le influenze, alcuni cittadini ne escono sconfitti perché fortemente debilitati da altre malattie.
In fin dei conti non sono morti dovute al Coronavirus, perché chi ha soltanto quello in Italia guarisce.
la Sanità ha preso delle contromisure insieme al governo.
Ci costano care dal punto di vista della vita quotidiana e a livello economico, purtroppo, ma era giusto provvedere come possibile per contenere il contagio.
La pompa con la quale le testate giornalistiche hanno gonfiato i fatti funge da cassa di risonanza in modo spropositato.
Ci sono canali televisivi nei quali si parla di Coronavirus dalla mattina alla sera e le normali notizie che riguardano il virus vengono date con tono allarmato, come se fossimo coinvolti in una guerra capace di falcidiare migliaia di italiani.
Così facendo si è dato il via al saccheggio senza precedenti dei supermercati e delle ferramenta (per le mascherine).
Ad Arezzo, poi, abbiamo il sindaco sceriffo che voleva chiudere le scuole per arruffianarsi con la Lega e farsi candidare ufficialmente a primo cittadino per la seconda volta…
Tutto è ammantato di follia, ma pian piano una reazione uguale e contraria annienterà gli speculatori.
Si comincia già a sentire in giro gente che dice “basta! Non se ne può più…” per fortuna.