Come disse il grande Toto’ e come dice chi pensa di essere preso in giro da qualcuno che sfacciatamente insiste nel far apparire vere cose palesemente false.
Di questi comportamenti, nei suoi cinque anni di governo della Città, il Sindaco Ghinelli ha offerto numerosi esempi:
l’affare Coingas, nel quale, stando alle accuse mosse dalla Procura della Repubblica, ha tentato di far credere agli aretini che gli asini volano ;
la vicenda di Arezzo Multiservizi, nella quale si difende dalle accuse di aver nominato Luca Amendola quale Amministratore Unico, non tanto perché in tal modo avrebbe potuto risolvere i problemi finanziari del Consigliere Comunale della sua maggioranza Bardelli “Breda”, quanto perché detta nomina sarebbe stata fatta “d’intesa e su indicazione di Forza Italia” (nds.: sai che differenza !!);
la faccenda della formalizzazione della candidatura di Arezzo a Capitale italiana della Cultura 2021, definita dal Sindaco, con toni entusiastici, come “il compimento naturale del progetto politico e amministrativo” del suo primo mandato, salvo, di lì a poco, venire sbugiardato (da L’Ortica per prima), in quanto, per essere inserite tra le candidate a quel titolo, era sufficiente riempire ed inviare al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, così come altre 43 città italiane hanno fatto, un semplice modulo di poche righe (al proposito, quando farete conoscere alla Città il dossier di candidatura contenente il progetto culturale, che doveva essere presentato al Mibact entro il 2 marzo u.s., pena l’esclusione dalla gara ?).
L’ultimo di questi sfacciati comportamenti del ricandidato a Sindaco e’ emerso dalla conferenza stampa di lunedì, allorche’ la Giunta Comunale ha presentato alla stampa un elegante volume di 210 pagine, corredato da fotografie, dal titolo ” Il futuro è già qui “, che è stato gabellato come Bilancio Sociale di fine mandato 2015-2020 e come un “dono” alla Città, in modo che possa essere giudicato l’operato della Giunta nel quinquennio che va a terminare.
Diciamo gabellato, in quanto questo volume (ed il relativo, più breve, opuscolo, che dovrebbe fargli da compagno di viaggio nella campagna elettorale) altro non è che una brochure di mera propaganda elettorale, ben diversa nei contenuti e nelle modalità di comunicazione dalla Relazione di fine mandato prevista dalla legge (art. 11 del D.L n. 16/2014, che ha modificato il D.Lgs. n. 149/2011): nei contenuti, perché è un inno alle gloriose gesta della Giunta Ghinelli ; nelle modalità della comunicazione, in quanto la legge stabilisce che la Relazione di fine mandato e la certificazione da parte della Corte dei Conti (che, certamente, come in casi analoghi, non mancherà di intervenire per sanzionare gli autori di questo “abuso”) e’ pubblicizzata sul sito istituzionale del Comune, cioè, nel nostro caso, L@retina.
A costo zero.
Perche’ l’aspetto più grave di questa mirabile operazione dei nostri amministratori è che i relativi costi sono pagati con fondi pubblici, imputati, quanto ad Euro 36.651,15 per l’ideazione e la produzione esecutiva del volume e dell’opuscolo, al capitolo 2326 del bilancio 2020, e quanto ad Euro 8.488,85 al cap. 2320 bil. 2020, mentre per la stampa il costo è di Euro 25.803,00, anch’essi imputati al cap. 2326 bil. 2020.
Si dirà: ma almeno questi soldi andranno a ditte aretine ?
Niente da fare, perché l’aggiudicazione di questi servizi, mediante affidamento diretto, e’ stata fatta a favore di due società di Parma.
Non c’è che dire, PRIMA GLI ARETINI !!